Il tribunale di Termini Imerese ha assolto perché il fatto non costituisce reato, gli ingegneri Salvatore Pampalone Giacomina Maria Fasulo, responsabili della viabilità della città metropolitana di Palermo.
Per loro, l’accusa era quella di avere provocato la morte di Giuseppe Liotta, medico pediatra di 41 anni, travolto dall’alluvione del 3 novembre 2018 tra Marineo e Corleone. Anche il pm Lorenza Turnaturi aveva chiesto l’assoluzione.
I due imputati erano difesi dall’avvocato Vincenzo Pillitteri, Alessandro Benedetti, Ilaria Barsanti. Pampalone e Fasulo secondo le indagini “non adottarono le misure di loro competenza per garantire la sicurezza stradale, nonostante una allerta meteo rossa diramata dalla Protezione civile e recepita da Prefettura e Città Metropolitana, l’ex Provincia”.
I due imputati non fecero mettere alcun cartello per segnalare il pericolo e chiudere l’accesso. Liotta doveva raggiungere l’ospedale “Dei Bianchi” di Corleone in cui lavorava. Partito da Palermo, dove viveva con la moglie ed i figli, non arrivò mai sul posto di lavoro. Fu costretto dall’ondata di fango a lasciare la strada statale 118 per andare nella provinciale 96. In breve tempo, però, anche questa via venne inondata dal torrente di Frattina.
A quel punto, sceso dalla sua vettura – e secondo la ricostruzione di quella tragedia – il pediatra fu trascinato dalla corrente. Morì a causa dei traumi e delle ferite riportati nei diversi impatti con le rocce.






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