la chiusura al traffico di via maqueda e del cassaro diventerà definitiva

Pedonalizzazione centro storico, tecnologia e semafori intelligenti, la Palermo del futuro dell’assessore Catania

L’assessore comunale di Palermo alla Mobilità, Giusto Catania, si ritiene soddisfatto della chiusura al traffico di via Ruggero Settimo durante le festività natalizie e parla di “provvedimento giusto”.

Catania spiega le motivazioni della scelta dell’amministrazione comunale in una lunga intervista rilasciata al Giornale di Sicilia e annuncia che la chiusura al traffico delle aree di via Maqueda e del Cassaro diventerà definitiva.

“Si avverte la necessità di muoversi a piedi nel centro della città – sottolinea l’assessore – abbiamo voluto consegnare via Ruggero Settimo ai pedoni, piuttosto che a un tappeto di automobili. Oltre a portare un grande beneficio in termini di vivibilità, questa decisione produrrà effetti benefici anche per i negozianti che altrimenti sarebbero stati penalizzati dal traffico. Il messaggio che vogliamo lanciare è di utilizzare i mezzi pubblici, a differenza di alcuni personaggi che sono contrari a prescindere. Se fosse dipeso da loro avremmo ancora le auto parcheggiate a piazza Pretoria e il transito aperto su via Maqueda, come se il commercio si possa favorire facendo parcheggiare le macchine sul marciapiede. Stiamo tentando di superare le resistenze, a volte legittime e comprensibili, altre ideologiche e politiche”.

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Per Catania bisogna pensare al futuro della città e dei commercianti nonostante le polemiche. Come se non bastasse, infatti, ad aggravare ulteriormente i problemi di mobilità e traffico dei palermitani, ci sono i lavori per il completamento del tram.

“Il progetto di 200 milioni di euro per le nuove linee, – dice l’assessore – i cui pareri sono in fase di approvazione, contrariamente a quanto è stato affermato, andrà avanti e cambierà il volto di Palermo. Secondo le nostre stime, oltre a collegare i nodi più importanti della viabilità, provocherà una riduzione di centomila veicoli al giorno. I disagi? Dobbiamo sopportarli se vogliamo un futuro migliore e non una città a misura di Suv”.

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L’assessore punta l’accento sui parcheggi di interscambio (De Gasperi, Don Bosco, Libertà, Ungheria, Boiardo, Giulio Cesare e Francia, ndr) collegati con il sistema tranviario. “Nel 2025 – puntualizza – chi vive tra Brancaccio e lo stadio e tra Borgo Nuovo e l’Università utilizzerà certamente il tram che sarà più veloce, capiente e puntuale rispetto al mezzo privato di cui non ci sarà più bisogno. La Ztl è una fase transitoria, l’obiettivo a lungo termine è di vietare da qui a qualche anno il transito in alcune zone, come avviene attualmente in altre città del mondo. Palermo, purtroppo, è in ritardo”.

Per ‘costruire’ la Palermo del futuro la tecnologia avrà un ruolo determinante. Le telecamere all’ingresso delle zone a traffico limitato, che tra sei mesi dovrebbero essere operative, elimineranno la presenza dei vigili urbani ai varchi. Inoltre, verranno installate nelle zone pedonali videocamere per individuare eventuali trasgressori e ‘arriveranno’ i semafori intelligenti, “progetti che partiranno a breve e che sono finanziati grazie a fondi statali che siamo riusciti a intercettare».

Secondo Catania infine “questa città è stata progettata negli anni ’60 pensando solo ai grandi palazzi e alla strade ed è ormai satura dal punto di vista urbanistico. Serve una lunga pianificazione, senza mettere altro cemento, puntando alla rigenerazione degli spazi urbani, a un trasporto pubblico a zero emissioni e ad investimenti sulla mobilità dolce, come quella ciclabile e appunto pedonale. Bisogna ridurre il numero di vetture che intasano le nostre carreggiate, non a caso abbiamo realizzato duecento metri quadrati di aree vietate alla circolazione veicolare, raddoppiandone il numero negli ultimi cinque anni, per offrire nuovo spazio ai cittadini, ai bambini e ai disabili“.

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