I percettori del reddito di cittadinanza ripuliscono la scuola Peppino Impastato di Palermo. I volontari dell’associazione “Basta Volerlo” si sono dati appuntamento questa mattina presso la struttura che si trova in V Circoscrizione. Armati di scopa, rastrelli e sacchi neri, i percettori del sussidio hanno ripulito gli spazi verdi del plesso scolastico.

Percettori del reddito ripuliscono scuola Impastato

Un’azione simbolica che arriva a qualche settimana di distanza dal presidio permanente, organizzato proprio dai percettori del reddito di cittadinanza sotto la presidenza della Regione. Proprio nei giorni in cui è scoppiata la polemica sulla pulizia straordinaria, non troppo efficace purtroppo, di piazzale Ungheria, i disoccupati palermitani hanno voluto lanciare un segnale alla cittadinanza e all’Amministrazione Comunale, come spiegato da Tony Guarino, membro proprio dell’associazione “Basta Volerlo”.

“Da tempo ormai siamo impegnati in lavori simili in diverse zone della città – commentano i volontari -. Abbiamo ripulito strade, scuole, parchi, senza l’aiuto di nessuno. Negli anni in cui abbiamo percepito il reddito ci siamo sempre impegnati per la nostra comunità, per dimostrare che non siamo dei fannulloni che non vogliono lavorare, ma cittadini che vogliono svolgere un ruolo attivo nella società e che si impegnano ogni giorno per migliorarla”.

I volontari: “Siano i comuni a chiamarci in causa”

Il tema rimane quello dell’annosa questione relativa al sussidio, ridemensionato nell’ultima legge finanziaria varata dal Governo nazionale. L’attività svolta oggi è, infatti, una delle tante che i disoccupati di “Basta volerlo” hanno portato avanti in diversi spazi pubblici, riqualificandoli e prendendosene cura spontaneamente. Fra queste si annoverano alcune aree verdi della città, come quella di piazza Principe di Camporeale, al momento chiusa per i lavori relativi al collettore fognario. Un modo, spiegano i volontari, non solo per impegnarsi per la propria città ma anche per dimostrare che i disoccupati sono una risorsa e non un peso.

“Ci piacerebbe che fossero i comuni stessi a impegnare i percettori in attività come questa – sostiene Davide Grasso, presidente dell’associazione -. In assenza di un loro impegno ci siamo dati da fare da soli. Non si tratta di un passatempo, è una questione politica. Stiamo dimostrando con i fatti che il reddito non è una misura che mantiene gente che non vuole fare nulla. Al contrario, chi lo percepisce si organizza per rendersi utile. Il problema non è il reddito, ma l’assenza di lavoro e di progetti per chi percepisce la misura”.

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