Presidio di una delegazione di percettori del reddito di cittadinanza sotto l’assessorato al Lavoro di via Trinacria, a Palermo. I manifestanti si sono dati appuntamento questa mattina intorno alle 8, esponendo uno striscione riportante la scritta “Il lavoro è vita”. Una protesta conclusasi intorno alle 14 ma prima inframezzata dall’incontro fra i manifestanti e l’assessore regionale Nuccia Albano.

De Lisi: “Incontro positivo”

Percettori reddito in presidio in via Trinacria

Giuseppe De Lisi, Salvo Taranto, Monia Bono e Massimiliano Palmeri, nei giorni scorsi, avevano iniziato lo sciopero della fame. Ciò per attirare l’attenzione sulla progressiva riduzione dei confini del sussidio introdotto dall’ex governo guidato da Giuseppe Conte. Protesta, quella condotta in piazza Indipendenza, poi interrotta dopo qualche giorno a causa del progressivo peggioramento delle condizioni di salute degli scioperanti, esposti alle avverse condizioni meteo degli ultimi giorni.

Discorso diverso quanto avvenuto quest’oggi, con l’incontro con l’assessore regionale Nuccia Albano. A parlare dell’esito del confronto è stato proprio il presidente dell’associazione Puc Palermo Help Giuseppe De Lisi. Il percettore del reddito di cittadinanza ha voluto fare il punto della situazione. “Questa mattina noi che abbiamo fatto lo sciopero della fame alla presidenza della Regione, abbiamo deciso di fare un sit-in qui in assessorato al Lavoro. Siamo stati ricevuti dall’assessore Nuccia Albano, la quale si è rivelata molto disponibile di fronte alle nostre istanze”.

A proposito del futuro, De Lisi ha illustrato i campi di possibile sbocco. “Abbiamo parlato dei progetti che abbiamo condotto nelle scuole in qualità di volontari. Si è quindi discusso di effettuare dei corsi di formazione finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro. Le nostre future iniziative saranno mirate all’attivazione urgente di questi percorsi. L’assessore ha esposto la sua volontà di aiutarci in questo percorso. Noi non vogliamo il sussidio – sottolinea De Lisi -. Vogliamo lavorare. E’ chiaro che la misura si rende necessaria se non si verifica quest’ultima condizione”. I manifestanti hanno poi concluso il presidio intorno alle 14.

 

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