Il comparto della pesca in Sicilia è rappresentato da piccole e medie imprese e per lo più da piccole imbarcazioni di modeste dimensioni e svolge un ruolo determinante nel tessuto economico siciliano. L’attuale normativa europea vigente nel settore, prevede una forte sproporzione tra valore del danno e sanzione, non a caso i pescatori siciliani considerano ciò una vera e propria vessazione, più volte segnalata in questi anni”.

A dichiararlo è Vincenzo Figuccia, deputato Udc dell’Assemblea regionale siciliana e leader del Movimento CambiAmo la Sicilia -.

“Oltretutto, nel tempo, i pescatori sono stati chiamati ad adeguare i loro equipaggi e le loro attrezzature, – prosegue Figuccia – attraverso investimenti importanti che, li hanno ulteriormente impoveriti e portati sul lastrico”.
“Le limitazioni imposte nel settore mortificano la nostra economia basata sulla pesca e soprattutto necessitano di urgenti interventi istituzionali di liberalizzazione dei permessi che consentano l’esercizio pieno delle attività, pur preservando, in modo prioritario l’eco-sistema ambientale del mare.
L’attività della pesca, se indirizzata, – continua il deputato – poiché viene esercitata per un periodo dell’anno limitato, non comporta danni alla fauna ittica, anzi ciò offre benefici ai fondali marini attualmente fortemente inquinati”.
“La Regione siciliana – conclude Figuccia – dovrà prestare maggiore interesse a salvaguardia dei pescatori, delle loro famiglie, delle marinerie e dell’intero indotto, in modo da tutelare un settore produttivo ancora oggi profondamente in crisi”.

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