I vigili del fuoco sono intervenuti nel porto di Termini Imerese per recuperare un peschereccio affondato nella zona del molo.

E’ toccato ai sommozzatori coordinare l’intervento con l’uso dell’autogru del distaccamento di Brancaccio. Il recupero del peschereccio si è reso necessario per limitare l’inquinamento del mare a causa dello sversamento degli idrocarburi del natante affondato.

Navi affondate grave danno ambientale

Quello delle imbarcazioni affondate è un grave problema per tutti i porti ma anche in generale per l’ecosistema marino. Un recupero importante lo scorso anno era stato eseguito a Lampedusa dove la pressione dell’immigrazione porta anche conseguenza collaterali come queste.

La bonifica di Lampedusa

A seguito della comunicazione da parte dell’Ufficio delle Dogane Canale di Sicilia dell’arrivo, nella serata di ieri, al molo commerciale di Lampedusa di un peschereccio di 20 metri con a bordo 238 migranti, si è svolto questa mattina un Comitato Tecnico dopo che la Procura della Repubblica ha dissequestrato l’imbarcazione per affidarla
all’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.

Via alla bonifica dell’imbarcazione

Nel corso del Comitato Tecnico, promosso dal Direttore Generale dell’Agenzia, Marcello Minenna, a cui hanno partecipato la Prefettura, il sindaco di Lampedusa, i Vigili del Fuoco, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto, sono state definite le procedure per avviare immediatamente la bonifica del mezzo con l’aspirazione dei liquidi e del carburante a bordo per prevenire sversamenti in mare e scongiurare il rischio di danno ambientale. Terminate le operazioni di messa in sicurezza, ADM provvederà nelle ore successive al recupero e allo smaltimento dell’imbarcazione per garantire le condizioni di sicurezza del sistema portuale nell’isola di Lampedusa.

La bonifica di marzo

Nello scorso mese di marzo proprio a Lampedusa è iniziata ina vasta operazione di rimozione dei barconi usati dai migranti e abbandonati sulle spiagge dell’isola. A interessarsi per una soluzione del problema era stato il presidente della Regione Renato Schifani, che proprio domenica scorsa si era recato nelle Pelagie per rendersi conto direttamente della situazione, dopo la raffica di sbarchi dell’ultimo periodo.

Durante il sopralluogo Schifani aveva sollecitato l’intervento dell’Agenzia delle dogane, competente in materia, affinché venisse avviata la rimozione delle carcasse. E proprio da stamattina le “carrette” vengono caricate su un camion e portate con il traghetto di linea sulla terraferma per il successivo smaltimento.

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