ROMA (ITALPRESS) – Provengono da due mondi politici agli antipodi, ma hanno deciso di lavorare insieme su terreni comuni per offrire un’alternativa a ciò che oggi rappresentano destra e sinistra: Gianni Alemanno, segretario nazionale di Indipendenza!, e Marco Rizzo, coordinatore nazionale di Democrazia sovrana popolare, hanno illustrato il loro percorso e l’idea che hanno dell’Europa e della politica nazionale in un’intervista a Claudio Brachino per la rubrica ‘Primo piano – Elezioni europee 2024’ dell’agenzia Italpress. Rizzo, già europarlamentare dal 2004 al 2009, si è ricandidato nella circoscrizione Italia centrale (Toscana, Marche, Umbria e Lazio), mentre la lista di Alemanno non è stata ammessa.
“Su questioni come quella della guerra c’è una sostanziale conformità di vedute”, spiega l’ex sindaco di Roma, Alemanno, mentre il coordinatore di Dsp si dice ottimista sulla prosecuzione del percorso comune dopo il voto, pur evidenziando come “questa unione di intenti è legata al momento contingente: il mondo sta cambiando rapidamente, la guerra atomica non è probabile ma è qualcosa che potrebbe comunque arrivare. Il manifesto ‘Italia-Europa contro la guerrà, proposto da cinque intellettuali, non è una chiamata alla pace contro la guerra, quello lo lasciamo a Santoro: noi trattiamo temi più profondi delle elezioni, accanto a un’accurata analisi geopolitica. Il focus è il riconoscimento di un mondo multipolare: non esistono solo gli Stati Uniti, il multipolarismo è strategico per un percorso di pace”.
L’assunto condiviso dai due è la debolezza dell’Europa attuale, insieme alla necessità di un cambio di passo soprattutto nell’affrancarsi dall’influenza americana: “E’ gravissimo che l’Europa abbia messo Putin nel braccio della Cina – afferma Alemanno -. Ci si sta incaponendo con uno schema che vede gli Stati Uniti padroni assoluti, quando invece sta crescendo un mondo multipolare rappresentato dai Brics: l’Europa deve prendere una posizione diversa e rendersi autonoma dalla sudditanza americana”.
Rizzo critica duramente la gestione dei rapporti con Mosca, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento di gas: “L’Italia e l’Europa prendevano gas russo a basso costo, adesso lo comprano a prezzo maggiorato e ci aggiungiamo quello americano che nel trasbordo costa quattro volte di più: vogliamo una politica estera che rispetti la Costituzione e in particolare l’articolo 11”.
Sulle guerre in corso il giudizio è ancora più netto: da Alemanno forte critica nei confronti di Palazzo Chigi, in quanto “sul piatto dell’Ucraina abbiamo bruciato 150 miliardi di interessi economici: non capiamo perchè Meloni stia portando avanti questa guerra e poi volti la schiena a quello che sta succedendo in Palestina. Dopo il colpo di Stato del 2014 l’Ucraina ha cambiato completamente le sue posizioni e Putin ha visto la possibilità che i missili americani venissero portati a 200 km da Mosca: il tutto mentre le popolazioni filorusse venivano aggredite nel Donbass, nel silenzio totale dell’Occidente. Inoltre nel tavolo di pace in Turchia russi e ucraini avevano trovato un accordo, ma gli Stati Uniti hanno detto di no: è segno che questa guerra, per cui paghiamo un prezzo altissimo, la vogliono sostanzialmente gli americani, mentre l’Europa la sta subendo senza prendere alcuna iniziativa e andando contro gli interessi nazionali”.
“L’Ucraina, a differenza del nostro paese, non fa parte nè dell’Unione europea nè nella Nato, quindi stiamo partecipando a una guerra tra due paesi che non c’entrano nulla con noi mandando armi ed emettendo sanzioni – sottolinea Rizzo -: mi chiedo dunque perchè non mandiamo armi anche ai palestinesi. L’attacco del 7 ottobre è stato terribile, ma quando nel 1992 ci sono state le stragi di Capaci e via D’Amelio non abbiamo mica bombardato la Sicilia”.
Durissimo l’affondo contro le battaglie sull’ambiente intraprese dalla Commissione europea uscente: Alemanno attacca soprattutto la transizione ecologica, definendola “totalmente idiota, meno male che adesso se n’è resa conto anche Meloni: è un modo per arricchire altre realtà e impoverire la nostra economia, con interventi devastanti al fine di avere nel migliore dei casi una riduzione solo dell’1% delle emissioni in tutto il mondo. Questo fenomeno si spiega solo con meccanismi di corruzione e lobbying”. Rizzo sottolinea piuttosto come “il 70% dell’inquinamento mondiale viene prodotto da un centinaio di multinazionali: chi ci obbliga a non muoverci in macchina poi arriva a Davos con il jet privato”.
I due chiudono con un appello agli elettori della loro area politica di provenienza: “Il popolo di destra adesso è entusiasmato dalla vittoria della Meloni, ma presto avrà un durissimo risveglio – afferma Alemanno -. Noi siamo pronti a spiegare loro che esiste un’alternativa a una destra liberista che Meloni sta incarnando nella maniera più sbagliata, facendo esattamente il contrario di quello che aveva promesso agli elettori”. Per Rizzo la sinistra ha “abbandonato i concetti di Nazione e classe lavoratrice: oggi il Pd è la cosa più affine al totalitarismo globalista e liberista, i nostri antenati di sinistra si rivoltano nella tomba di fronte a tutto ciò. Sulle questioni concrete, come politica estera e modelli di sistema, destra e sinistra la pensano allo stesso modo, al netto di tutti i teatrini su fascismo e antifascismo. Noi ci rivolgiamo anche a quelli che non votano più, soprattutto nelle periferie: il Pd è votato soprattutto negli ambienti borghesi, mentre le periferie lo abbandonano perchè sono state tradite e preferiscono spostarsi a destra o non andare proprio a votare. Il rischio è che alle europee si scenda sotto il 50%”.

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