I consiglieri comunali Ugo Forello e Giulia Argiroffi hanno annunciato di aver depositato un esposto alla Corte dei Conti, al Mef, al Ministero degli Interni e al Corsel, rispetto all’operato del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e del segretario generale Antonio Le Donne in merito alle azioni intraprese sul piano di riequilibrio.

“No esposto in Procura, domani chiederemo mozione di censura”

Azioni che, per il momento, si sono fermate solo al piano amministrativo. A domanda specifica, il consigliere di “Oso” Ugo Forello ha dichiarato di non avere presentato una denuncia in Procura. Anche se non esclude di farlo in futuro. Sul piano politico, Forello ed Argiroffi hanno palesato la propria volontà di richiedere una mozione di censura nella prossima conferenza dei Capigruppo, prevista in calendario per giovedì 17 marzo.

Orlando deve dimettersi oggi – ha dichiarato Ugo Forello -. Non è autorizzato dal Consiglio Comunale a votare quell’accordo in cui ci sono quelle condizioni. Proporremo alla conferenza dei Capigruppo di votare una mozione di censura nei confronti del sindaco e del segretario generale rispetto ai due punti di criticità riscontrati nella bozza di accordo fra Stato e Comune di Palermo”.

Le contestazioni di Forello ed Argiroffi al piano di riequilibrio

Fra i punti più contestati da parte degli esponenti di “Oso”, vi è l’incremento dell’addizionale IRPEF che, si legge nella bozza di accordo, potrà aumentare “per il periodo 2022 -2040, secondo percentuali diverse anno per anno, anche differenti da quelle indicate nell’allegato prospetto, e, comunque, nella misura almeno pari a quella necessaria per assicurare, unitamente all’addizionale sui diritti di imbarco portuale, la copertura del cosiddetto ‘quarto'”.

Condizioni che, si legge nella bozza di accordo, non sono modificabili se non alla fine della prossima consiliatura. “Al termine del primo quinquennio, il Comune di Palermo potrà, previa deliberazione del Consiglio Comunale, proporre una modifica del presente accordo, al fine di rimodulare le misure adottate ed aggiornare, di conseguenza, il cronoprogramma”. “Orlando vuole ipotecare i prossimi cinque anni di Palermo, senza poter modificare nulla”, ha dichiarato a tal proposito Ugo Forello.

“Cronoprogramma? Obiettivi non raggiungibili

Cronoprogramma, nel quale, afferma Forello, “il segretario generale ha dichiarato che con il regolamento della lotta all’evasione si raggiungeranno i tassi di riscossione indicati. Fatto che oggi il capo area dello sviluppo economico Galitioto e da quello del settore tributi, ovvero la dottoressa Mandalà hanno espressamente contestato”.

“Obiettivi non raggiungibili, concentrato di frottole”, li ha definiti Forello, che ha aggiunto: “Questi dati falsi, non corretti, basati sulla base di un accordo ridicolo, non hanno ricevuto l’assenso degli uffici preposti. Questo è stato accertato ulteriormente da una missiva che il ragioniere generale ha inviato”.

“Documenti avuti da esponenti della maggioranza di Orlando”

Informazioni non ricevute dai soggetti preposti, affermano i consiglieri comunali di “Oso”, ma per vie traverse. Documenti, quelli presentati dagli esponenti politici che sarebbero stati girati da alcuni esponenti della maggioranza politica del sindaco Leoluca Orlando. Delle talpe nei fatti che, “hanno ritenuto opportuno divulgarli, evidentemente per la volontà di non stare più a questo gioco”, ha sottolineato Forello.

Chieste dimissioni di Orlando e Le Donne

“A seguito di ciò – concludono -, sosteniamo che due persone si dovrebbero dimettere già oggi. Uno è a capo dell’Amministrazione attiva, ovvero il sindaco Leoluca Orlando, dei cui danni ne pagheranno le conseguenze le future amministrazioni e la cui disonestà politica è evidente, già nel fatto di mantenere segreto al Consiglio Comunale ciò che sta ponendo in essere. Il secondo è il direttore generale Antonio Le Donne, nonchè segretario generale, perchè sta ponendo degli atti illegittimi”.

 

 

 

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