“La relazione inviata dal Ministero dell’Interno rappresenta una pietra tombale sull’Amministrazione e sul piano di riequilibrio”. Così dichiarano il candidato a sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli e il suo vice Ugo Forello, in merito alla nota arrivata da Roma relativamente alla richiesta istruttoria di chiarimenti sul piano di riequilibrio. Replica che il Comune di Palermo dovrà dare entro 30 giorni, pena una valutazione negativa del documento contabile.

I dubbi sul piano di riequilibrio

Quesiti che i due esponenti della coalizione +Europa, Azione e Oso hanno reso noti durante la conferenza stampa. Un momento nel quale lo stesso Ugo Forello ha letto uno dei passaggi cardine della relazione. Parole che, a detta sua, gelano il sindaco Orlano e il piano che ha costruito.

“Si osserva che il medesimo piano – scrive il Ministero – si fonda in parte significativa su nuove entrate tributarie, oggi consentite solo dalle richiamate disposizioni eccezionali, quale l’addizionale IRPEF e quella sui diritti di imbarco, per le quali non sono state acquisite ancora le necessarie deliberazioni consiliari di adozione delle stesse. Parimenti, si evidenzia che il piano in esame si fonda su trasferimenti erariali subordinati alla stipula, ad oggi non occorsa, del citato Patto con lo Stato”.

“Complessivamente – proseguee la nota -, il piano di riequilibrio adottato, si presenta quale contenitore di misure in gran parte subordinate ad entrate nuove al momento non certe“. Elementi che “condizionano, di fatto, l’intero impianto del piano medesimo”.

Le richieste di chiarimento del Ministero

Un documento lungo e dettagliato, quello inviato da Roma, dove i tecnici del Ministero rivolgono domande precise all’Amministrazione Comunale. A cominciare dai debiti dichiarati nel piano di riequilibrio. “L’ente è invitato a chiarire, attraverso una puntuale relazione, come sia giunto a determinare la massa debitoria in soli 438 milioni di euro. Ciò dal momento che dall’ultimo rendiconto approvato al momento della predisposizione del piano, relativo alla gestione dell’esercizio 2020, emerge un disavanzo di 622 milioni di euro“.

Altro passaggio chiave riguarda i documento contabili propedeutici al piano di riequilibrio. “Alla data di redazione della presente richiesta istruttoria non risulta approvato il bilancio di previsione 2021-2023 e dunque il rendiconto della gestione 2021, né il bilancio di previsione 2022-2024“. Da Roma infatti vengono richiesti all’Amministrazione Comunale alcuni documenti integrativi, fra cui “l’anticipazione di tesoreria 2021; capacità di riscossione delle entrate correnti del 2021 e dell’evasione tributaria 2021; la capacità di smaltimento residui attivi e passivi 2021; nonché una relazione illustrativa sulle principali entrate tributarie dal 2018 al 2021”.

Ferrandelli: “Pietra tombale sull’Amministrazione Orlando”

Ci va giù pesante Fabrizio Ferrandelli, che attacca l’Amministrazione uscente e chi, a suo dire, ha approvato o ha contribuito ad approvare il piano di riequilibrio. “E’ una pietra tombale su questa Amministrazione, che ha sfasciato i conti del Comune di Palermo. Non sono riusciti nemmeno a metterci una pezza, perchè quella che volevano mettere era fasulla. E’ quello che oggi dice, nero su bianco, il Ministero dell’Interno. Ciò dopo l’esposto che abbiamo presentato per fare chiarezza su quanto abbiamo sostenuto in aula, ovvero che i dati su cui si basava il piano di riequilibrio non erano dati certi. Dubbi confermati dal Ministero. Lanciamo un messaggio ai palermitani: chi ha sfasciato la città si sta ripresentando insieme a Miceli. Non va data loro nessuna opportunità di continuare ad alterare i conti e continuare in questo sfacelo. Dall’altro lato, questo piano di riequilibrio falsato è stato votato grazie alla complicità delle forze di centrodestra che stanno sostenendo il candidato sindaco Lagalla. Bisogna votare con attenzione e scegliere un progetto di chi ha le mani libere rispetto a chi ha compromesso questa città”.

Forello: “L’impianto è crollato”

Un ammasso di richieste sul quale il consigliere comunale di Oso Ugo Forello non ha dubbi. “Il sindaco Orlando e la sua Giunta ha mentito sapendo di mentire. Il piano di riequilibrio fa acqua di tutte le parti. L’impianto è crollato. Entro 30 giorni, il Comune di Palermo dovrebbe fornire al Ministero risposte istruttorie su quesiti che non sono risolvibili, in quanto sono dati falsi. Primo fra tutti quello sui tassi di riscossione, che il Comune di Palermo aveva detto che, per il 2022, sarebbe aumentato del 10% e invece è in calo dell’8%. Fatto che viene a creare un ulteriore buco di 20 milioni di euro nel 2022 e di 30 milioni nel 2023 e nel 2024. Stiamo parlando della distruzione di un impianto fatto solo per un motivo, ovvero per salvare la faccia del sindaco, della Giunta e dei consiglieri comunali che hanno votato questo atto.

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