“La Contrafatto non è nemmeno a conoscenza di quello che c’è scritto nel piano regionale rifiuti che è stato definito un ‘adeguamento’ alle prescrizioni della Valutazione Ambientale Strategica. Gli inceneritori ci sono, questa è la posizione del Pd come testimoniato dalle dichiarazioni di Davide Faraone che dà degli irresponsabili a chi si oppone all’incenerimento. Ma a che titolo parla Faraone?”.
I parlamentari M5S Ignazio Corrao, Claudia Mannino, Angela Foti e Giampiero Trizzino commentano in questi termini le dichiarazioni del sottosegretario all’Istruzione, il palermitano Davide Faraone che avalla la costruzione di inceneritori in Sicilia.
I deputati inoltre presentano una diffida nei confronti dell’assessorato regionale ai rifiuti. “Non abbiamo dunque problemi a definirci irresponsabili – dicono i deputati Cinquestelle – e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità politiche e parlamentari per opporci a questo sistema obsoleto e inquinante che serve solo a chi coi rifiuti vuole fare soldi facili. Ancora oggi ricordiamo la combine certificata dal Tar per la costruzione di quattro enormi inceneritori, dietro la quale c’erano i soliti grandi gruppi imprenditoriali. Quegli stessi gruppi nei confronti dei quali Crocetta e il Pd hanno ritirato l’azione risarcitoria che era stata promossa dall’allora assessore Marino, silurato perché evidentemente aveva toccato fili scoperti”.
“In assessorato – continuano Corrao, Mannino e Trizzino – probabilmente pensano che cambiare in un documento i termini aggiornamento e revisione con quello di adeguamento sia sufficiente ad evitare dibattiti pubblici, procedure di valutazione ambientale strategica e a continuare silenziosamente nel disastro attuale al quale ci hanno condannato. Già hanno concordato con Roma la spedizione di rifiuti fuori regione che rappresenterà una soluzione strutturale per chissà quanti anni. Il vero problema è che la soluzione tampone della spedizione non viene utilizzata per costruire un sistema virtuoso e moderno ma per passare da un disastro ambientale, ovvero le discariche, ad un altro, ovvero gli inceneritori. Per evitare ulteriori ritardi che provocherebbero alla Sicilia, oltre al danno ambientale e sanitario, una sicura condanna da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sia sulla questione dell’aggiornamento del piano regionale rifiuti sia su quella del mancato trattamento dei rifiuti prima del conferimento in discarica, abbiamo inviato una diffida all’assessorato regionale, informando anche la Commissione Europea. In assenza della formalizzazione di un piano aggiornato e revisionato e dell’avvio della procedura VAS depositeremo un esposto in Procura per rifiuto atti d’ufficio”.
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