Lo scontro politico sul piano triennale delle opere pubbliche è giunto ai massimi livelli dalla ripresentazione dell’atto. In assenza di un accordo d’aula sul cronoprogramma dei lavori, l’asse formato dall’ex maggioranza (PD, Sinistra Comune e Avanti Insieme) e il M5S ha deciso di occupare Sala delle Lapidi.

Ciò a causa dell’immobilismo che regna in aula da diversi mesi e che sta paralizzando i lavori. I consiglieri comunali parlano apertamente di ostruzionismo politico messo in campo dal centrodestra e dagli esponenti del gruppo “Oso”. Ma, proprio durante la conferenza stampa degli occupanti, è arrivata la dura replica delle opposizioni, che parlano di “azione da melodramma di Serie B”.

PD: “Non si ha il coraggio di bocciare l’atto”

Il problema resta sempre lo stesso, ovvero la volontà politica di portare avanti l’atto. Concetto sottolineato dalla consigliera comunale del PD Milena Gentile, che accusa di mancanza di coraggio e di responsabilità istituzionale le opposizioni.

“Quello che ci ha portato a fare questo gesto forte sono state queste modalità paradossali, ridicole. Presentare scuse, chiedere la presenza di chiunque in aula. Tutto per dilazionare i tempi, per potere dire poi che l’Amministrazione non è stata in grado di mandare a gare le opere. E’ da maggio che discutiamo di questo atto. Ma la verità è che non si ha il coraggio di bocciare quest’atto, perché la città insorgerebbe a causa della perdita di questi fondi”.

Più moderata la posizione del capogruppo Rosario Arcoleo, che puntualizza la necessità di mettere in chiaro le cose. “Noi riteniamo che sia essenziale votare il prima possibile il piano triennale delle opere pubbliche. Ciò per garantire le procedure tecniche che serviranno all’avvio delle gare. Non possiamo permetterci di perdere soldi che possono dare slancio alla nostra città. E’ chiaro che i numeri in Aula ci vedono svantaggiati. Di conseguenza, noi dobbiamo avere attenzione mediatica per fare capire chi vuole il bene della città e chi gioca al tatticismo politico sulle spalle dei palermitani”.

M5S: “Azione forte, ma necessaria. Rischio scippo ai danni dei palermitani”

Posizione molto critica anche quella del Movimento 5 Stelle. Pesante l’affondo del consigliere Antonino Randazzo, che chiama allo scoperto il centrodestra. “E’ un’azione forte, per provare a spiegare alla città quello che sta accadendo in Aula da mesi. E’ un immobilismo che potrebbero pagare i cittadini palermitani. E’ uno scippo. Parliamo di fondi europei e nazionali già stanziati per l’illuminazione, per gli asili, per la riqualificazione delle periferie e delle coste. Tutte opere che i cittadini chiedono da anni. Noi abbiamo aspettato per mesi per l’approvazione, alla ricerca di un accordo politico. Ma il centrodestra non lo vuole trovare. Vuole portare la città allo sbando“.

Altro temi riguarda quello dei fondi a rischio. I consiglieri comunali hanno esposto una tabella molto eloquente in cui si paventano un duro colpo in termini economici e di posti lavorativi persi per il capoluogo siciliano. Concetto ribadito ed evidenziato dalla capogruppo pentastellata Viviana Lo Monaco.”Come ultima ratio, ci siamo incontrati qui per dare delle spiegazioni ai cittadini. La narrazione che viene fuori da quest’aula è composta da cose messe insieme ma che hanno un’attinenza fino a un certo punto.

“Il M5S, stante così le cose – aggiunge la Lo Monaco -, rimarrà fortemente critico nei confronti dell’Amministrazione Comunale. Ma questo è un altro aspetto che non attiene ai lavori del Consiglio Comunale. In una situazione in cui Palazzo delle Aquile ha i conti perennemente in rosso, qualunque euro incassato è ancor più importante. Solo grazie a questi finanziamenti possiamo sperare di dare possibilità, lavoro, di portare avanti progetti. Non vogliamo renderci conto di un tipo di politica che continua a spostare in avanti le scadenze”.

Avanti Insieme: “Soldi per le periferie a rischio”

Eppure, durante la seduta odierna, si è cercato un tentativo d’aula di trovare un accordo. Trattative che hanno visto coinvolto anche Cesare Mattaliano, ma andate anch’esse a vuoto. Elemento evidenziato con una certa veemenza dal consigliere di Avanti Insieme Massimo Giaconia. “Dispiace essere arrivati ad una manifestazione di questo tipo per manifestare il nostro disappunto nei confronti dell’aula. Abbiamo registrato una volontà politica di non approvare un atto che di politico non ha nulla.

“Ce lo hanno spiegato in tutte le salse – insiste Giaconia -, sia il segretario generale, che il ragioniere generale, l’avvocato capo del Comune: il Consiglio Comunale deve approvare l’atto per potere procedere all’altro piano triennale. Ma ciò non è stato sufficiente. Oggi abbiamo ricevuto una proposta di cronoprogramma di lavori dal presidente della II Commissione (Mimmo Russo n.d.r.). Lo avevamo accolto, nonostante non sia stato semplice. Avevamo proposto di mettere un paletto importante, ovvero una scadenza precisa. Neanche questo è stato possibile”.

Pecunia non olet, dicevano i latini. Soprattutto quando i fondi sono destinati alla riqualificazione delle periferie e delle aree naturali. Concetto evidenziato dalla capogruppo di Avanti Insieme Valentina Chinnici. “Spesso si dice che lo Stato è assente, soprattutto nelle periferie. In questo piano delle opere pubbliche ci sono opere concrete, come ad esempio il recupero del centro sociale di via Di Vittorio, allo Sperone. C’è un piano già approvato, ci sono i fondi Pon-Metro che, se non vengono messi a bando entro l’anno, li perdiamo. Il 20 di questo mese ci sarà una manifestazione allo Sperone. Oltre a dire delle belle parole di solidarietà, mi piacerebbe potere dire che questo Consiglio Comunale si assuma la responsabilità di approvare l’atto per non sprecare questi fondi per la città“.

Giusto Catania: “Inaccettabile boicottare la città”

Sostegno all’iniziativa intrapresa dai consiglieri comunali dell’ex maggioranza e del M5s arriva dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania. Esponenti che, secondo il leader di Sinistra Comune “stanno praticando un atto estremo, qual è l’occupazione dell’aula consiliare. Ciò per poter esercitare il loro legittimo diritto/dovere di votare gli atti deliberativi all’ordine del giorno. È inaccettabile l’ostruzionismo della nuova maggioranza consiliare. Cementata solo dalla volontà di ostacolare le azioni di governo, che impedisce perfino l’apertura dei lavori consiliari.

“È inaccettabile – continua Giusto Catania – che consiglieri comunali eletti per fare il bene comune scelgano di boicottare la città, impedendo l’approvazione di un atto necessario a garantire gli investimenti pubblici”. Non manca poi il solito attacca all’ex componente di maggioranza, ovvero Italia Viva. “Ed è ancora più inaccettabile che tra questi vi siano diversi consiglieri voltagabbana. Quelli eletti a sostegno di un programma di governo che, in questo modo, stanno tradendo la città e i loro elettori. Speriamo che questa iniziativa possa produrre effetti positivi ed impedire la perdita di centinaia di milioni di euro per la città di Palermo”.

Critico il centrodestra: “Melodramma da Serie B”

Non tarda ad arrivare la replica del centrodestra, che si dice fortemente contrariato dalla forma protesta intrapresa dall’ex maggioranza. “Ci sembra assolutamente puerile, se non irresponsabile , l’atteggiamento di quei consiglieri che oggi hanno occupato l’aula per protesta. Ciò solo perché non si è prelevata la delibera del Piano Triennale delle opere pubbliche. La proposta avanzata dall’opposizione era quella di un cronoprogramma, così come stabilito dalla conferenza dei capigruppo, per approfondire la settimana prossima tutte le sfaccettature del Piano Triennale 20/22”.

Una cronologia di audizione su cui i consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Diventerà Bellissima e Udc hanno le idee ben chiare. “Un programma che prevede l’audizione del sindaco e poi tutti i vari responsabili dei procedimenti delle opere indicate nel Piano Triennale per arrivare poi al voto dell’atto in aula entro venerdì. Un atto di responsabilità quella nostra per approfondire in maniera particolarmente attenta tutta la questione. Cosa che evidentemente non è stata apprezzata da parte dei consiglieri che hanno preferito mettere in scena questa “occupazione”. Una reazione puerile, un melodramma di seconda categoria, di chi vuole approvare un documento Senza averlo approfondito in maniera sufficiente”.

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