• Intervento richiesto dall’assessorato dei Beni Culturali la scorsa estate
  • Tolta la struttura in corrispondenza dello storico ficus macrophylla
  • Samonà: “La pedana era ricettacolo di topi”

Dopo quasi un anno di pressing da parte della soprintendenza dei Beni Culturali e l’intervento dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, il Comune di Palermo ha rimosso la pedana in legno danneggiata e ricettacolo di rifiuti, posta in corrispondenza dello storico ficus macrophylla, restituendo a piazza Marina, in pieno centro storico, il suo decoro.

L’assessore Alberto Samonà ha commentato l’intervento criticando, tuttavia, la tempistica. “Duole rilevare – ha sottolineato – che, per un atto di amministrazione ordinaria e di buon governo, sia dovuto intervenire addirittura l’assessore regionale dei Beni Culturali. La pedana, che era transennata ormai da tempo, rappresentava un oltraggio al decoro urbano in una zona molto frequentata del centro storico”.

“La pedana era ricettacolo di topi”

Samona ha continuato soffermandosi sulle cattive condizioni igieniche della struttura: “Ricettacolo di topi e di immondizia, peraltro, era veramente un pessimo biglietto da visita per la città, degradando, anche, il meraviglioso portale di ingresso del complesso chiaramontano dello Steri dove si trova, tra l’altro, la ”Vucciria” di Renato Guttuso, e di fronte al quale la pedana era stata montata”.

“Segnalazione fatta la scorsa estate”

Ed ha concluso: “L’ intervento era stato richiesto già nell’estate dello scorso anno dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo, e nei mesi scorsi con la soprintendente Selima Giuliano avevamo effettuato un sopralluogo, verificando il protrarsi dello stato di degrado. Voglio anche ringraziare il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che lo scorso anno in un video ci aveva segnalato quello scempio. La restituzione di piazza Marina al decoro urbano è una vittoria non dell’assessore Samonà, ma della città, in primis dei residenti e dei commercianti di piazza Marina che da anni lamentavano uno stato di intollerabile abbandono”.