La polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza del gip di Palermo nei confronti di un palermitano accusato di maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie. Le indagini sono condotte dagli agenti del commissariato Zisa.

L’uomo, un impiegato di un partecipata del Comune, avrebbe picchiato la moglie nel luogo del lavoro nei campi di calcetto.  L’avrebbe aggredita alle spalle, sferrandole più colpi di casco alla testa ed infierendo su di lei, mentre  cadeva a terra rovinosamente, con calci in varie parti del corpo.

I genitori che accompagnavano i loro figli sono stati i primi a soccorrere la donna e fare fuggire l’uomo picchiandolo. Questo episodio sarebbe stato l’ultimo di una serie di aggressioni denunciati dalla donna nel 2020, l’uomo era stato all’epoca sottoposto in altro procedimento penale alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa e rinviato a giudizio per il reato di maltrattamenti.

L’arresto a Mascali

I carabinieri della stazione di Mascali, hanno arrestato in flagranza di reato per evasione un 47enne del posto perché, seppur in regime di detenzione domiciliare, lasciava l’abitazione per raggiungere quella della ex moglie. I militari sono stati allertati dalla donna che, inaspettatamente, ha visto l’ex marito precipitarsi nella sua abitazione e iniziare a schiaffeggiarla.

Le cause dell’aggressione sarebbero da ricondurre al fatto che il 47enne non sarebbe d’accordo con i metodi educativi della ex moglie, madre del loro figlio, il quale è rimasto a vivere con lei. I due ex coniugi sono separati e lui sta scontando una pena detentiva presso un’abitazione diversa da quella familiare. Tuttavia, ha deciso di violare le prescrizioni che gli sono state imposte, e “giocarsi” così, il beneficio della detenzione domiciliare, al posto di quella in carcere, che aveva ottenuto solo 8 mesi fa.

Il mascalese è stato arrestato e l’Autorità Giudiziaria, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto gli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico.

L’arresto per furto

Nell’ambito dei rafforzati servizi predisposti dall’Ufficio Polizia di Frontiera, finalizzati alla repressione dei reati predatori in ambito portuale, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria dello “Scalo Marittimo” della Polizia di Stato, ha denunciato in stato di libertà un 50enne, pluripregiudicato, in quanto responsabile del reato di furto aggravato e continuato.
L’uomo era stato già arrestato, in flagranza di reato e sempre per il reato di furto aggravato, lo scorso 25 luglio; nel prosieguo dell’attività info-investigativa, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria ha accertato che lo stesso era stato altresì l’autore di ulteriori furti perpetrati su alcuni semirimorchi – parcheggiati sempre nella zona dello Sporgente Centrale, Banchina 17 – in transito nel sedime portuale catanese.

 

Articoli correlati