Pochi, tra i protagonisti del ‘900 letterario e culturale italiano, hanno lasciato un segno come Pier Paolo Pasolini. E pochi ci mancano e continueranno a mancarci – per la sua voce coraggiosa e controcorrente – come il poeta di Casarsa.
Per ricordarlo e farlo conoscere anche alle nuove generazioni, Lavinia Spalanca, giovane docente a contratto di Letteratura italiana presso l’Università di Palermo, ci offre una panoramica sintetica delle sue opere nel saggio “Pier Paolo Pasolini – Polemico Passionale Proteiforme“ edito da Navarra.
Un saggio con intenti divulgativi che illustra la figura di Pasolini nei suoi diversi aspetti – come si evince dal sottotitolo – di polemista, di uomo passionale e dalle tante e multiforme risorse (“Proteiforme”). Lo illustra partendo dai suoi scritti – raccolte di poesie, romanzi, saggi, interventi sui giornali -, ma anche dai suoi film che, nella loro originalità, arricchirono dapprima la stagione neorealista e poi il cinema italiano d’autore degli anni ’70, periodi come pochi felici e intensi.
E’ merito della Spalanca l’avere tracciato un “ritratto” dell’intellettuale friulano che, pur distinguendoli, non separa rigidamente i campi creativi nei quali Pasolini si cimentò. La vita di artista di Pasolini è seguita passo per passo intrecciando le sue esperienze di poeta, narratore, letterato, con quelle di cineasta, senza dimenticare la passione civile che animò tutti i suoi scritti e tutte le sue prove cinematografiche, non solo i suoi saggi e i suoi articoli di giornale, alcuni indimenticabili per le acute osservazioni sui costumi degli italiani (si pensi a quello sulla “scomparsa delle lucciole”).
La Spalanca, col suo breve saggio, consapevole di quanto titanica sia l’impresa di affrontare con completezza e in poche pagine un autore così complesso, intende offrire una guida alla lettura di Pasolini che mira ad orientare chi vorrà accostarsi alle sue opere.
Il saggio si compone di due parti. Nella prima vengono riportate delle schede illustrative degli scritti di Pasolini. Schede volutamente sintetiche ma esaustive per le finalità della pubblicazione.
Nella seconda sono ricompresi brani antologici tratti dalle sue prove di narrativa (“Una vita violenta”), di saggistica (“Scritti corsari”, “Empirismo eretico”, “Lettere luterane”), di poesia (“Le ceneri di Gramsci”, “Poesia in forma di rosa”), seguiti dall’analisi dei testi. Ed è soprattutto nella seconda parte del saggio che la Spalanca mette in rilievo il suo acume critico.
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