“Le piogge della prima e della seconda decade di gennaio 2023, pur risultando di nuovo, come media regionale, inferiori alla norma, hanno attenuato in diverse aree della regione lo stato di siccità agronomica.

In molte aree interne invece, dove i quantitativi di pioggia sono stati poco consistenti, non hanno portato invece benefici nemmeno temporanei. Nel medio termine tuttavia, gli indici di siccità continuano a mostrare un quadro di diffuso grave deficit, che necessiterebbe di piogge abbondanti per essere superato”.

E’ quanto dicono i tecnici del servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias) in merito alle piogge nel mese di gennaio. “Le piogge attese nel fine settimana, – aggiungono dal Sias – anche se promettono accumuli significativi compresi quasi ovunque tra 20 e 50 mm, si prevede che potranno di nuovo attenuare la siccità agronomica, senza tuttavia poter contribuire alla ricostituzione delle riserve idriche, che richiederebbe ulteriori fenomeni significativi successivi che attualmente non sembrano ancora delinearsi”.

Esaminando il dettaglio gli indici di Spi che consente di definite lo stato di siccità in una località.

La mappa dell’indice SPI a 3 mesi presenta un netto aumento dei valori su tutta la superficie regionale, che il mese precedente era classificata in buona parte in stato di siccità estrema; mentre le fasce costiere sono adesso classificate in stato di siccità non significativa o di siccità moderata (SPI compreso tra -1 e -1,5), molte aree interne continuano a trovarsi in stato di siccità severa (SPI compreso tra -1,5 e -2), con poche aree più ristrette in stato di siccità estrema.

L’indice SPI a 6 mesi vede un lieve aumento dei valori, che tuttavia in gran parte lasciano il territorio in stato di siccità severa o estrema, mentre la restante parte si trova comunque in stato di siccità moderata; tra le zone con le condizioni più difficili possiamo considerare l’area del bacino del Simeto, porzioni consistenti delle province di Enna e di Caltanissetta, l’area tra il Palermitano interno e i Monti Sicani, la parte più occidentale della provincia di Trapani.

L’indice SPI a 12 mesi vede variazioni invece contenute, con un aumento delle aree in stato di siccità severa sul Trapanese controbilanciata da una riduzione delle aree in stato di siccità moderata sul versante ionico messinese ed orientale etneo;

L’indice SPI a 24 mesi vede variazioni poco significative, con un leggero aumento dei valori a vantaggio, anche qui, della fascia costiera ionica, dove adesso restano comunque significative aree in stato di siccità moderata e severa.

Anche l’indice SPI a 48 mesi mostra un aumento dei valori, a causa dell’uscita dalla finestra di osservazione dell’asciutto gennaio 2020; l’ampliamento di alcune aree in stato di surplus appare perà come il residuo effetto di eventi ormai lontani nel tempo le cui ripercussioni sulle riserve idriche sono ormai esaurite.