E’ rimasto quasi due giorn i nell’isola spaziando da Catania a Ragusa, Siracusa, Caltanissetta e Palermo. Tornerà il prossimo 2 dicembre per chiudere, sempre qui in Sicilia, la campagna referendaria. E come ha fatto tutte le volte che è venuto nell’isola, e sono tante, ormai è la quinta da quando è Premier, Renzi ha distribuito promesse di contributi a pioggia, firmato patti e parlato di lavoro e infrastrutture.

Questa volta è toccato ai 470 milioni di euro per le strade Anas (leggi qui della sua visita al cantiere della SS 640 e della firma del patto). A Caltanissetta aveva anche incontrato gli amministratori locali.

Ieri a Catania aveva inaugurato la torre biologica dell’Università e poi aveva tenutpo tre manifestazioni per il sì, nella stessa Catania, a ragusa e Siracusa fino oltre la mezzanotte raccogliendo gente che lo attendeva nei teatri, nei palzzetti come fosse una star.

Ma oggi a Palermo non sono mancate le contestazioni a iniziare dalla mattina quando la città si è svegliata tappezzata di striscioni e scritte poi rimossi e cancellate. Al teatro Politeama una precaria ha interrotto per due volte ild iscorso del premier ma è stata fischiata dalla platea e poi allontanata. Polemiche anche con il sindaco Orlando quando il Premier ha deciso di annullare la visita a Fincantieri anche se delegazioni di lavoratori sono stati ricevuti a Cinisi. E polemiche anche con la Curia a Catania pe ril riferimento a sant’Agata.

Ma su tutto della visita organizzata dal sottosegretario Davide Faraone che continua a restare di lato e un passo indietro restano le parole pronunciate durante l’incontro di Cinisi del pomeriggio:  “La bella addormentata Sicilia deve ripartire perchè c’è un paese che è già ripartito e il mezzogiorno non puà restare al palo. ci sono i finanziamenti ora biosgna pensare al lavoro e farlo davvero”.

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