La lotta contro le infiltrazioni mafiose nell’economia e contro la corruzione vista dai lavoratori e da chi li rappresenta. La Cgil Sicilia ha presentato una proposta di protocollo d’intesa su legalità e appalti questa mattina nella sala Gialla di palazzo dei Normanni, dove a discutere con i rappresentanti sindacali di “Legalità e diritti sul lavoro” sono intervenuti gli assessori regionali all’Economia e alle Infrastrutture, Gaetano Armao e Marco Falcone, il presidente dell’Anci Sicilia e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il presidente della commissione regionale antimafia, Claudio Fava.
Le proposte della Cgil
La proposta della Cgil è stata sarà illustrata da Giovanni Amato, responsabile del dipartimento appalti del sindacato. Presenti anche Giovanni Pistorio, segretario regionale della Fillea Cgil e Alfio Mannino, segretario generale della Cgil in Sicilia. “Nostro obiettivo – dice Mannino- è giungere alla più estesa condivisione degli obiettivi e delle azioni proposte col protocollo, per mettere al riparo i finanziamenti pubblici, soprattutto quelli europei in arrivo, dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, garantendo la qualità delle opere e i diritti dei lavoratori che vengono sempre violati in situazioni d’illegalità”.
Pnrr è la sfida principe
Per Claudio Fava, “il tema della legalità e del Pnrr è una sfida dal quale partire. I Sicilia abbiamo l’esperienza di spesa pubblica che hanno alimentato filiere criminali. Mi auguro che non sia solo una firma del governo regionale”. Giovanni Pistorio, segretario regionale della Fillea Cgil, teme “che l’utilizzo delle risorse non vengano utilizzate per lo sviluppo e i fabbisogno della regione”. “Il protocollo – dice – sia condiviso dalla politica e da tutte le istituzioni. Dobbiamo mettere le risorse dalle infiltrazioni anche in quelle istituzionali”.
“Garantiamo la legalità”
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e presidente dell’Anci Sicilia ha detto che “la proposta richiama l’esigenza di garantire la legalità che si raggiunge attraverso una serie di garanzie. Le regole del libero mercato devono essere rispettate, pena l’infiltrazione della criminalità negli appalti”.
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