Salta alle cronache la polemica legata alle candidature delle donne nella lista del cosiddetto Terzo Polo composto dal duo poitico Azione-Italia viva. Secondo alcune notizie l’ex ministro Teresa Bellanova si sarebbe indispettita dall’ampio risalto dato in Sicilia a Mara Carfagna. Ora però la stessa Bellanova stempera le polemiche.
Non ho reclamato posti in lista
“Io reclamare posti in lista? Direi il contrario”. Così la viceministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, commentando alcuni retroscena apparsi sulla stampa odierna a proposito della definizione delle liste del Terzo Polo. “Ho voluto rinunciare alla capolistatura per il Senato in Sicilia 2 perché profondamente convinta della necessità di lasciare spazio a un’altra donna. Per verificarlo è sufficiente scorrere la composizione della proposta approvata dall’Assemblea di Italia Viva che per il Senato indicava in Puglia Bellanova-Renzi, in Sicilia 1 Calenda-Bellanova e in Sicilia 2 Bellanova. Fare incetta di candidature non è nel mio stile, per cui ho scelto di misurarmi nella mia terra, la Puglia, e in Sicilia esclusivamente nel Collegio 01”.
Non sgomito per le liste
“Chi mi conosce bene sa – aggiunge la presidente di Italia Viva – che la mia pratica è mettere a disposizione l’esperienza politica e di governo maturata negli anni, non quella di sgomitare e tantomeno reclamare posti. Non mi sarei dimessa da Ministra, altrimenti”. “#Italiasulserio per me non è uno slogan da usare a proprio piacimento o per un proprio tornaconto”, prosegue Bellanova, “ma una indicazione di comportamento e di lavoro che non scopro oggi e da cui non intendo derogare. Per me significa ad esempio garantire realmente la presenza in politica delle donne piuttosto che indicare sempre gli stessi nomi come capolista in più collegi sapendo già in anticipo che poi a scattare concretamente saranno i seggi per i parlamentari uomini”.
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