Gli agenti di polizia furono aggrediti durante i funerali di Agostino Cardovino, il giovane di 17 anni morto in un incidente stradale in viale Regione Siciliana all’altezza di via Perpignano lo scorso 20 giugno.

Il gip del Tribunale di Palermo ha firmato un’ordinanza eseguita dagli agenti del commissariato Zisa nei confronti di tre giovani. Uno R.G di 24 anni è finito ai domiciliari mentre per D. M.N., di 29 anni, e I.S.,di 23 anni l’obbligo di presentazione ogni giorno alla polizia giudiziaria.

Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Petrigni e del sostituto Giorgia Spiri. i tre giovani sarebbero i responsabili di avere costretto tre poliziotti a trovare riparo nella scuola De Amicis. Nell’indagini sono indagati altre 5 giovani. I tre sono accusati di avere colpito con calci e pugni due agenti di polizia che sono finiti in ospedale con una prognosi di sei giorni.

Il successivo 21, personale del Commissariato di P.S. “Zisa- Borgonuovo” era impegnato in un servizio di ordine pubblico organizzato in occasione dei funerali della sfortunata giovane vittima, per prevenire eventuali turbative derivanti dal rilevante numero di persone che si paventava potesse partecipare e finalizzato, altresì, ad accertare il rispetto delle prescrizioni imposte dal dpcm per fronteggiare l’emergenza epidemiologica e sanitaria in corso.

Durante quel servizio – nel corso del quale circa 1000 persone hanno effettuato un corteo funebre non autorizzato, utilizzando diffusori acustici non consentiti e bloccando l’intera sede stradale, anche grazie all’utilizzo di numerosissimi ciclomotori – lo stesso personale aveva notato esplodere dei fuochi d’artificio nelle immediate vicinanze dell’abitazione di Agostino, riconoscendo uno dei tre soggetti visti fuggire immediatamente dopo quell’azione, anch’egli tra i denunciati.

L’attività di osservazione posta in essere dai poliziotti aveva permesso di rilevare, inoltre, che da un portone di via Eredia vi fosse un sospetto “via vai” di persone; approfittando quindi di qualche attimo di distrazione, gli operatori erano entrati e avevano rinvenuto nel sottoscala 4 scatole di giochi pirotecnici ancora confezionate; pericoloso materiale che era stato sequestrato e portato via immediatamente dai luoghi interessati.

Quando il corteo funebre era arrivato in via Eredia, un gruppo di persone, per lo più giovani e capeggiati da R.G., avendo notato che i fuochi erano stati prelevati e sequestrati, aveva abbandonato il corteo ed inscenato una violenta rivolta verso i poliziotti; questi ultimi erano stati costretti a più riprese verso il muro e colpiti con calci, pugni e spintoni. Due di essi erano quindi rimasti feriti, con una prognosi di 6 giorni ciascuno.

Quando gli operatori erano riusciti a sottrarsi alla gratuita violenza, tre di loro avevano trovato riparo all’interno dell’Istituto “De Amicis” di via Rosso di San Secondo; lì, però, erano stati sequestrati da parte dei tre giovani per circa 15 minuti, durante i quali avevano subìto minacce di morte, in quanto additati di essere “colpevoli” di aver rovinato la “festa”. L’obiettivo dei tre soggetti, infatti, era quello di riottenere il materiale sequestrato, sì da poter concludere quanto iniziato. L’azione delittuosa era stata interrotta solo dal sopraggiungere dei mezzi del Reparto Mobile e del restante personale che, in forza, aveva dovuto irrompere e mettere in fuga i tre malviventi.

Oltre ai tre palermitani, sono stati indagati per gli stessi fatti anche altre 5 persone, non sottoposte a misura cautelare.

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