Continuano a preoccupare le condizioni del ponte Corleone, a Palermo. In attesa di completare i lavori di messa in sicurezza della struttura sita in viale Regione Siciliana, permangono tutti i limiti imposti con un’apposita ordinanza sindacale già a metà febbraio. Fra i più rilevanti, vi è l’imposizione di un limite di velocità fissato a 30 km/h. Ciò per non logorare ulteriormente lo stato dell’opera.

Limite a 30 km/h: autovelox e controlli (VIDEO)

In tal senso va letta l’opera di presidio del territorio della polizia municipale, che ha rinforzato i controlli in zona posizionando degli autovelox fissi a circa un centinaio di metri dal ponte Corleone. Un deterrente per tutti i guidatori nonchè un modo per individuare e sanzionare eventuali furbetti. Anche se una simile mossa, per quanto palliativa, non può certamente sostituire la manutenzione che la struttura necessita già da anni e che, almeno per il momento, non ha visto ancora esecuzione.

Restrizioni ancora valide e necessarie fino a nuovo ordine, così come constatato dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania. “Non sono state revocate le ordinanze. Se non avviene ciò, rimangono attive. Se nessuno dalla Protezione Civile dà indicazioni, nessuno può modificare l’ordinanza. Tra l’altro è un atto sindacale, nessuno la può rendere inefficace“. Fra le limitazioni più rilevanti vi è l’imposizione di un limite di velocità fissato a 30 km/h. Ciò per non logorare ulteriormente lo stato dell’opera.

Servono ulteriori interventi di messa in sicurezza

I recenti lavori di manutenzione su giunti e grondaie hanno certamente costituito un palliativo per scongiurare ulteriori danni alla struttura. Fatto sta che, per sistemare del tutto l’infrastruttura in attesa dell’opera di raddoppio, saranno necessari ulteriori interventi, così come dichiarato qualche giorno fa dall’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Palermo Maria Prestigiacomo.

Nelle ultime settimane non si sono fatti nuovi lavori. I lavori sono finiti a luglio e riguardavano il cambio dei giunti e le grondaie per non fare entrare acqua dentro i ferri.  Per effettuare i lavori di ripristino aspettiamo l’esito delle indagini che sono state affidate ad una ditta. Essa ci fornirà l’esatta situazione statica del ponte e soltanto dopo potremo intervenire con l’accordo quadro che già abbiamo“.

Le limitazioni sul ponte Corleone

Interventi che comporteranno ulteriori disagi ai palermitani e non solo in transito sul ponte Corleone. Problemi da sommare a quelli vissuti negli scorsi mesi, durante i lavori di manutenzione effettuati con il metodo by-bridge. Code a volte chilometriche, soprattutto durante le ore di punta, hanno più volte reso la vita difficile agli automobilisti.

Ma a pagare il “prezzo più alto” in questi mesi sono stati pedoni e mezzi pesanti. Per quest’ultimi, nel caso superino le 27 tonnellate, vige da ordinanza il divieto di transito. Stop che, unito a quello imposto sul ponte Corleone, costringe i camionisti a deviare su via Messina Marine e via Francesco Crispi. Un elemento che ha contributo a congestionare la viabilità del Porto, anche alla luce dei cantieri che hanno interessato l’area.

La dura vita dei pedoni: divieto di transito e sottopassi impraticabili

Non è andata di certo meglio a chi è abituato a camminare a piedi. Il divieto di transito pedonale ha trasformato il ponte Corleone in una sorta di chimera invalicabile. Pochi metri che separano un cittadino dal resto della città. Non potendo transitare dall’arteria di viale Regione Siciliana, un pedone sarebbe costretto a recarsi addirittura in via Oreto, ad oltre tre chilometri di distanza dal punto in questione.

Ma la vita del pedone non è resa facile nemmeno dallo stato dei sottopassi presenti in zona. Proprio quello accanto al ponte Corleone è fra quelli ridotti peggio. Marciapiede sollevato, assenza di strutture da destinare ai diversamenti abili, scale invase dai rifiuti e sottopassi totalmente impraticabili a causa dello sporco e della mancanza d’illuminazione. Condizioni igienico-sanitarie che sarebbe in grado di far fuori perfino il covid, vista la sporcizia presente nell’area.

Unica soluzione definitva: il raddoppio

Per superare definitivamente l’impasse che sta colpendo il tratto di viale Regione Siciliana sarà necessario il raddoppio del ponte. Lavoro sul quale si è registrata la nomina quale commissario di Matteo Castiglioni, direttore operation e coordinamento territoriale ANAS. Un incarico arrivato su indicazione del ministro Enrico Giovannini. Ciò nell’ambito del piano di accelerazione per l’esecuzione di sei opere pubbliche ritenute nevralgiche per la Sicilia. Operazione commentata positivamente anche dall’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana Marco Falcone.

 

 

Articoli correlati