“Abbiamo paura di chiudere”: aumentano i timori dei commercianti operanti nell’area del ponte Corleone, a Palermo. Nonostante l’appello rivolto da una delegazione di lavoratori ed imprenditori del quartiere Villagrazia, nulla si è mosso sul fronte di possibili ristori o, comunque, su forme di tutela per gli operatori economici della zona, fiaccati da restrizioni alla viabilità con annesse difficoltà per i clienti di raggiungere la loro posizione. Disagi derivanti dal restringimento della carreggiata ad una corsia nei pressi del viadotto, nonché dalla chiusura delle bretelle laterali. Fatto vigente in entrambe le direzione che sta causando diversi danni collaterali alle attività commerciali.
Restrizioni al ponte Corleone: “Danni economici superiori al 70%”
Un fatto che ha riscontrato anche Marilena Fiore, titolare dell’attività commerciale “Baby Luna”, posizionata proprio a pochi passi dal viadotto di viale Regione Siciliana. L’imprenditrice sottolinea che i danni economici riscontrati sono elevati e continueranno ad aumentare. “La situazione è rimasta sempre la stessa, anzi il calo di fatturato è aumentato rispetto al 70% ipotizzato prima. Temiamo che il quadro possa peggiorare ancora. Ciò in quanto abbiamo saputo che potrebbero chiudere quest’ingresso, rendendo la strada laterale a doppio senso. Quindi, un cliente che vorrà venire qui, dovrà tornare indietro e immettersi nella carreggiata allo svincolo Pagliarelli”.
Una situazione legata alla necessità, evidenziata dai tecnici della Icaro Progetti, di evitare per quanto possibile ingressi in diagonale sul ponte Corleone. Fatto che si estenderà a breve anche alla carreggiata in direzione Trapani, sulla quale è stata emanata di recente un’ordinanza da parte dell’Ufficio Mobilità del Comune di Palermo. Una forma di prevenzione necessaria che, oltre a causare enormi disagi sul fronte della viabilità, sta limitando molto l’attività economica di diversi commercianti della zona.
“Chiediamo incontro al Comune. Temiamo di chiudere”
La paura principale è che, con il passare del tempo, i danni economici causati dalle restrizioni imposte sul ponte Corleone siano tali da rendere impossibile il proseguimento dell’attività economica. Cosa che Marilena Fiore manifesta ai nostri microfoni, chiedendo a gran voce un confronto con le istituzioni, in particolare con l’assessore al Ramo Cinzia Martorana. “Gli assessori della Giunta non ci hanno ancora ricevuto. C’è stato un confronto informale, ma non ha portato a nulla. Richiediamo quindi di avere un confronto con l’Amministrazione, in particolare con l’assessore competente. Almeno così capiremo di che morte dobbiamo morire”.
Una considerazione dai toni cupi, che esprime tutti i dubbi sul futuro di queste attività commerciali. Sui ristori, l’imprenditrice non ne mette in dubbio l’utilità. Anche se, a suo parere, servirebbe qualcosa di maggiormente concreto. “Si, i ristori possono essere utili. Ma noi abbiamo bisogno di liquidità immediate. Abbiamo dato al nostro avvocato di procedere contro il Comune, ma sappiamo che ci sono tempi lunghi. Abbiamo paura di chiudere, è un rischio concreto. Così come era stato già detto, qualche soluzione alternativa a questo caos ci poteva essere. Avevo proposto il ricorso ai ponti militari. Ciò in maniera tale da garantire la viabilità e avremmo potuto lavorare. Il cittadino avrebbe potuto avere un servizio, evitando questo traffico. Invece, si dovrà rifare il progetto per il raddoppio, in quanto quelli precedenti sono decaduti. Poi bisognerà trovare i finanziamento e poi costruire il raddoppio, eseguendo i lavori”.
L’incertezza sui lavori del ponte Corleone
Quello che preoccupa maggiormente i commercianti dell’area del ponte Corleone è l’incertezza sui tempi dei lavori. Ricordiamo che, fino alla conclusione delle operazioni del consolidamento o dell’edificazione del raddoppio del viadotto, le restrizioni rimarranno in vigore. D’altro canto, le condizioni del ponte non potranno di certo migliorare. La prima scadenza è fissata per il 15 febbraio, quando la Icaro Progetti dovrà fornire la relazione definitiva sullo stato del viadotto di viale Regione Siciliana. Resoconto sul quale l’ente commissiariale, guidato da Matteo Castiglioni, dovrà redigere il progetto per ripristinare il ponte e dargli maggiore respiro. Tempi che, nonostante la celerità garantita dal commissariamento, rischiano comunque di essere lunghi. Troppo per le attività commerciali, già con l’acqua alla gola dopo mesi di restrizioni alla viabilità.
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