I portaborse e gli esterni dell’Ars non possono essere stabilizzati. Lo ha stabilito la sezione di controllo della Corte dei conti, con la delibera con la quale ha approvato i rendiconti dei gruppi parlamentari.

Il presidente della Sezione, Maurizio Graffeo ha bloccato l’ipotesi di assunzione a tempo indeterminato all’Ars dei collaboratori chiamati dai gruppi nel corso delle legislature.

Sia i lavoratori che già da molti anni tra i dipendenti dei gruppi parlamentari, e gli altri esterni assunti con l’avvio della nuova legislatura.

“Non è possibile una sorta di stabilizzazione da parte dell’Ars, – spiega la Corte – sia perché si tratta di personale chiamato di volta in volta su base esclusivamente fiduciaria, con contratti di diritto privato, sia in quanto la parte datoriale è identificabile con i gruppi parlamentari, ovverosia con soggetti qualificabili come associazioni non riconosciute di natura privatistica, ben diversi dall’Assemblea”.

Insomma, i magistrati contabili spiegano che “la situazione è del tutto dissimile dalle ipotesi di stabilizzazione del personale precario delle pubbliche amministrazioni”. “I gruppi, – prosegue la sezione di Controllo – di natura eminentemente transitoria, non possono certamente procedere con la stabilizzazione di dipendenti assunti in passato da soggetti giuridici diversi, benché di analoga matrice politica”.