Stabilmente presente nel panorama della geografia crocieristica italiana e mediterranea, il porto di Palermo, pur con un andamento altalenante del suo traffico, da oltre 15 anni si colloca tra i primi dieci porti nazionali per traffico crocieristico in Italia e non è mai sceso sotto la soglia di 300.000 passeggeri. Nel 2015 si è collocato all’ottavo posto nazionale con quasi 550.000 crocieristi e 200 accosti, confermandosi primo scalo regionale.

Tra i motivi di grande espansione crocieristica di Palermo, sicuramente la localizzazione geografica, punto d’accesso strategico per numerose destinazioni come Cefalù, il Trapanese e la Valle dei Templi. Ma è la città ad attrarre i crocieristi che sbarcano direttamente nel cuore antico di Palermo.

Lo studio, realizzato da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza nella macroindustria turistica con – assieme ad altri temi – una forte specializzazione nella crocieristica, ha fatto emergere la rilevanza e gli impatti economici nel territorio palermitano generati a partire dalla presenza del fenomeno crocieristico, con il 2015 come anno di riferimento.
A Palermo oggi si è svolta la presentazione alla stampa, agli operatori locali ed ai rappresentanti delle associazioni di categoria dei principali risultati emersi dallo studio. Assieme al presidente dell’Autorità Portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella, sono intervenuti Renato Coroneo, segretario generale dell’Autorità Portuale e Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo.

Ammonta a 16,6 milioni di euro la ricaduta economica diretta totale per il territorio palermitano, frutto di spese dei crocieristi, dei membri dell’equipaggio e delle compagnie di crociera in fase di accosto ed operatività nel porto. Un valore che sale ad oltre 53 milioni di euro se si considerano gli effetti indiretti ed indotti generati a livello locale e nazionale a partire dalla presenza delle navi bianche a Palermo. Del totale della ricaduta diretta oltre 11 milioni di euro sono quanto trattenuto dal territorio palermitano a partire dalle spese dei crocieristi, 1,6 milioni di euro le spese dei membri dell’equipaggio e 3,58 milioni di euro quelle delle compagnie di crociera, con ulteriori ricadute che si distribuiscono in altre aree come conseguenza del coinvolgimento nei processi produttivi di aziende fornitrici residenti altrove.

“La Sicilia, quinta regione in Italia nel 2015 in termini di traffico passeggeri, vede nel porto di Palermo il suo principale hub di imbarco e sbarco di passeggeri con opportunità tuttora non pienamente espresse su cui sarà fondamentale proseguire il lavoro”, ha commentato il presidente dell’Autorità portuale Vincenzo Cannatella. “È importante conoscere nel dettaglio i positivi effetti sul territorio prodotti dal settore crociere: i valori economici presentati, infatti, sono la base su cui rinnovare l’impegno che da anni Autorità Portuale e gli operatori profondono nell’ampliamento e nel miglioramento dei servizi offerti alle compagnie e ai passeggeri, e da cui partire per fornire ancora maggiori certezze agli armatori che scelgono Palermo. Ci sono questioni infrastrutturali su cui bisogna intervenire al più presto, per permettere al nostro scalo di essere sempre più competitivo. Ci auguriamo di poter riprendere i lavori della stazione marittima che, una volta ultimata, consentirà di disporre di un’offerta diversificata per accogliere le navi di varie dimensioni che fanno rotta nel Mediterraneo. Inoltre è sostanziale, e non più procrastinabile, lavorare alle opere previste dal Piano regolatore portuale che è, invece, fermo da anni all’assessorato regionale al Territorio. Palermo deve cogliere la ricchezza portata dai passeggeri delle crociere e fare di tutto per ottenere il massimo dal loro passaggio. E questo si realizza offrendo un porto e una città accoglienti, ma anche servizi di alto livello, con musei e negozi aperti, e strade pulite”.

Per il segretario generale Renato Coroneo “i risultati dello studio confermano quanto il segmento turistico che riguarda le crociere sia di primaria importanza per la città e la provincia. Le ricadute economiche del fenomeno crocieristico sono di grande rilevanza e sempre più si avverte la necessità che la Regione, il Comune, la Camera di Commercio e le associazioni di categoria del settore si interessino concretamente al comparto. L’Autorità portuale gestisce il porto e le banchine, che attrezza, e si adopera per creare tutte le facilities e offrire servizi di supporto. Ma non può essere sola”.
Francesco di Cesare ha dichiarato: “Gli oltre 40 interlocutori locali ascoltati in questi mesi hanno fatto emergere come, oltre ai risultati appena citati, la crocieristica sia inserita nel tessuto economico locale ed abbia favorito opportunità occupazionali e di promozione turistica del territorio dando nuovi impulsi alla destinazione che si aggiungono alle già rilevanti ricadute economiche oggi illustrate”.