- Il libro “La storia siamo noi” racconta l’evoluzione del nostro Paese e di Poste Italiane negli anni
- Il testo edito dalla Fondazione ProPosta
- Tredici racconti legati da un unico filo conduttore: la passione per il proprio lavoro di uomini e donne
Tredici racconti, storie di uomini e di donne, di vite piene di lavoro e di passione. Come quella di Carmela, giovane siciliana che negli anni Venti aveva adibito il grande magazzino ereditato dal padre in collettoria postale e che, da quel piccolo luogo, distribuiva le buste ai quattro cristiani del paese in attesa, in piedi, giorno dopo giorno, finché non arrivava la tanto sospirata lettera. Oppure come il racconto di Pasquale che, con una lettera inviata al Duce, lo ringrazia per il premio conferitogli dopo la nascita del terzo figlio. E che si sente smarrito dall’esito di un referendum che ha trasformato il Paese da monarchia in repubblica e pensa “prima eravamo sudditi e ora siamo cittadini. Ma io postino ero e postino sono rimasto”.
E poi la storia di Franco Brandi, un giovanotto timido che uscito dal seminario si inventa portalettere durante la seconda guerra mondiale, per prender il posto di quello vero che era appena morto.
Il libro “La Storia siamo noi”
A tenere uniti tutti questi racconti, contenuti nel testo “La Storia siamo noi”, edito dalla Fondazione “ProPosta”, il senso di appartenenza che si ritrova in tutti i personaggi del romanzo. Attorno a loro gira infatti un universo che ha cambiato la propria immagine con l’evolversi del tempo, ma che può servire a comprendere quanto oggi i postini siano diventati dei testimoni in grado di raccontare i paesi, i luoghi della memoria e i volti della gente.
Portalettere ma non solo
Dal libro emerge chiaramente un intreccio tra la storia del nostro Paese e la storia di una grande azienda di Stato, in grado di accompagnare gli italiani lungo un processo di modernizzazione che non si è mai fermato e che, oggi, ha come obiettivo la digitalizzazione dei processi produttivi e dei servizi fino all’utilizzo della piattaforma digitale di Poste Italiane per la prenotazione dei vaccini anti Covid prima in Sicilia, dove il servizio è partito in via sperimentale per poi spostarsi sulla Lombardia.
Dunque, se oggi i portalettere hanno cambiato la loro divisa di certo non hanno dismesso la loro funzione di sviluppo e di aiuto dei cittadini. Basti pensare ai nuovi servizi di digitalizzazione offerti, alla loro presenza sul territorio che non è mai venuta meno, neanche durante il duro periodo di lockdown dello scorso anno.
L’evoluzione dei costumi e il ruolo di Poste Italiane
“Il testo – racconta Maurizio Cianciarelli, responsabile della comunicazione della fondazione ProPosta – raccoglie diverse storie scritte tutte da postali e ambientate in diversi periodi. Mette in luce l’evoluzione dei costumi e il ruolo che ha avuto l’azienda in questo percorso. Lo scopo della nostra fondazione, e il libro ne è testimonianza, è proprio recuperare la memoria di una grande azienda dando voce e visibilità agli uomini e alle donne che ne hanno fatto parte”.
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