Dopo i controlli della settimana scorsa arriva la potatura per l’albero Falcone e con essa anche una variazione alla circolazione viaria della zona interessata.

Nella notte di giovedì 16 maggio, dalla mezzanotte e mezza fino alle 3.30 in via Notarbartolo e comunque fino a cessata esigenza – tra la via Francesco Lo Jacono e via Piersanti Mattarella – è stata disposta la chiusura al traffico veicolare. Contestualmente, prosegue il divieto di sosta con rimozione coatta in ambo i lati del tratto. Questo in virtù dell’ordinanza 560 emessa dall’ufficio Traffico e Mobilità del Comune di Palermo che dispone la limitazione temporanea della circolazione veicolare per la potatura dell’Albero Falcone.

Nei giorni scorsi l’ok degli interventi della Regione

Nei giorni scorsi è stata approvata all’unanimità dalla V Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana presieduta da Fabrizio Ferrara la risoluzione che impegna la Regione Siciliana a prendersi cura dell’Albero Falcone. L’Albero, simbolo di una storia e di una città che si ribella alla mafia, da anni  vive in uno stato di sofferenza, perché le sue radici sono costrette nel piccolo spazio dell’aiuola in cui si trovano. Inoltre, se non curato, l’albero rischia di danneggiare gli spazi pubblici circostanti e la stessa incolumità dei passanti”.”

“Con questa risoluzione – disse Valentina Chinnici, deputata regionale del Pd – impegniamo il governo a diventare titolare dell’albero, tuttora di proprietà del condominio dello stabile di via Notarbartolo n. 23 e a tutelare un monumento prezioso che rende omaggio al sacrificio di chi ha perso la vita nella lotta alla mafia e che produce quell’ossigeno che tutti i palermitani onesti vogliono respirare”.

Pochi giorni fa tolti i biglietti dall’albero Falcone

Nei giorni scorsi sono stati tolti i biglietti, le foto e i cimeli dall’albero Falcone per dare il via alle verifiche sulla stabilità del ficus che si trova in via Nortarbartolo, davanti a quella che fu l’abitazione del magistrato ucciso il 23 maggio 1992 nella strage di Capaci. Ad occuparsi dei controlli sull’albero – un pezzo di storia diventato un simbolo della lotta antimafia, nonché meta tutto l’anno di giovani e meno giovani – l’agronomo Claudio Benanti coadiuvato da altri esperti del settore.