C’è chi aspetta la stabilizzazione da 20 anni, chi lavora fianco a fianco svolgendo le stesse mansioni ma con diritti e salari diversi, c’è l’architetto di 54 anni che ricopre un ruolo apicale in un settore tra i più delicati come l’Edilizia scolastica ma è stato abbandonato nel limbo del precariato.

I precari del Comune di Palermo hanno chiesto il riconoscimento dei loro diritti oggi all’assemblea che si è svolta al cinema de Seta, organizzata dalla Cgil e da Fp, per tutti i dipendenti del Comune, per la presentazione della Carta dei diritti universali del lavoro.

“E’ uno spaccato complesso, quello del precariato nella pubblica amministrazione. Un caleidoscopio di tipologie contrattuali, immagine vivente di un lavoro frammentato, dequalificato. Con la Carta dei diritti – ha detto il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo – la Cgil vuole restituire dignità a tutto il mondo del lavoro, non solo ai subordinati ma anche ai precari, agli atipici,a chi ha la partita Iva e ai voucher, con i quali si nasconde il nuovo lavoro nero. Nella nostra proposta di legge di iniziativa popolare il lavoratore, i suoi diritti e la sua emancipazione vengono rimessi al centro. Bisogna saldare l’alleanza di tutti i lavoratori, emarginare il malcostume, rivendicare servizi di qualità per un’occupazione di qualità”.

Hanno parlato i rappresentanti degli Lsu, che sono in tutto 160. I rappresentanti dei 54 contrattisti (ex articolo 21), tutti laureati e precari, architetti, ingegneri e avvocati, precari in ruoli dirigenziali. E c’erano i 65 precari della circolare regionale 331/99, i 33 precari del fondo regionale 280/97 e i rappresentanti dei 600 contrattisti precari del fondo quinquennale.

“E’ una platea mista che genera confusione, perché c’è chi è pagato dal Comune e chi ha il cofinanziamento regionale – Noi articolisti, che siamo 54 – dichiarano Luciano Ficile e Michele Manca, Rsu Fp Cgil – siamo stati messi fuori per il 2016 dal processo di stabilizzazione, che doveva concludersi entro il dicembre 2015 ma purtroppo non è andato in porto. Il Comune ci ritiene importanti perché svolgiamo lavori fondamentali ma poi porta avanti le stabilizzazioni solo a parole o in modo del tutto estemporaneo, senza una programmazione”.

“Noi precari siamo una delle realtà più tristi. Io – racconta Rosi Oliva, della circolare 331 – sono verbalizzante delle sedute delle circoscrizioni ma non posso firmare i verbali. Mi trovo in una condizione di illegalità”.

Il 21 marzo, alle 15,30, a palazzo Palagonia si chiuderà la concertazione relativa all’integrazione del Piano di mobilità professionale e alla programmazione triennale del fabbisogno delle risorse umane 2015-2017. La Fp aveva chiesto un incontro ma non è arrivata risposta. “Le assunzioni degli ex articolisti in attesa da anni di stabilizzazione erano previste nel piano triennale. Il Comune aveva annunciato che avrebbe contrattualizzato questi lavoratori nell’ambito delle assunzioni dei dirigenti – dichiarano il segretario Fp Filippo Romeo e la rappresentante Fp del comparto Paola Caselli. – Ma in questo momento sembrerebbe che l’amministrazione voglia fare nei loro confronti marcia indietro per la stabilizzazione di altre tipologie contrattuali. Noi chiediamo, così come prevede la nostra Carta, che tutti i lavoratori dello stesso ente abbiamo pari diritti e pari dignità”.

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