“Nella Legge di stabilità regionale, pubblicata nella gazzetta ufficiale, come è noto sono state appostate le risorse necessarie per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego regionale. Un diritto che per troppo tempo era stato disatteso e che viene finalmente riconosciuto. Un provvedimento che restituisce dignità ad un’intera categoria di lavoratori”.
A parlare è l’assessore regionale alla Funzione Pubblica e alle Autonomie Locali bernadette Grasso per la quale si può già dire che la promessa è stata mantenuta “Di concerto con il Presidente della Regione – conclude l’assessore Grasso – ho disposto la convocazione delle organizzazioni sindacali per l’avvio delle trattative. Un altro impegno mantenuto!”.
Mentre, dunque, trema il mondo dei Precari sembrano destinati ad arrivare i soldi degli aumenti per i dipendenti regionali anche se gli stessi dipendenti frestano sospettosi e guardinghi cpome hanno confermato il 30 aprile all’indomanid ell’approvazione della finanziaria ora pubblicata e alla quale fa riferimento l’assessore Grasso. “Nel confermare lo stato di agitazione di tutto il personale già indetto dai sindacati autonomi il 30 aprile scorso, e preso atto degli stanziamenti ottenuti in bilancio per la copertura finanziaria – si legge in una nota – le organizzazioni sindacali chiedono al presidente Nello Musumeci, all’assessore Bernadette Grasso e a tutta la giunta regionale di deliberare immediatamente le direttive all’Aran Sicilia per l’immediato avvio delle trattative con le organizzazioni sindacali finalizzate alla riclassificazione di tutto il personale regionale e ai rinnovi dei contratti di lavoro economici e giuridici scaduti da più di dieci anni. Inoltre, nelle more della ricostituzione del Consiglio dell’ARAN Sicilia si chiede l’immedita nomina di un commissario straordinario munito dei pieni poteri necessari o, nel caso, di un commissario ad acta”.
Temi che saranno al centro dell’incotnro fra sindacati e assessore che la stessa Grasso ha dato disposizione di convocare
“In mancanza di atti concreti saremo costretti a passare alle necessarie forme di lotta sindacale – insistpono i sindacati nel documento della scorsa settimana – che coinvolgano tutti i lavoratori regionali per il rispetto dei propri diritti e per l’affermazione di un’amministrazione regionale che possa essere rilanciata a partire dal livello motivazionale di tutto il personale. Ancora bruciano ai lavoratori regionali le violazione delle Leggi Costituzionali perpetrate dall’ARS durante l’ultima legge di Stabilità, quali norme ad personam per categorie circoscritte di lavoratori (nonostante le materie sul personale siano materia delegificata dalla legge 10/2000 in poi) e altre norme selvagge fatte in aperta violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione che sicuramente cadranno sotto la scure dell’impugnativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri; infatti si tratta di articoli di legge varati senza alcuna copertura finanziaria e in aperta violazione delle leggi che regolamentano la materia contrattuale che – come è noto – è stata ampiamente delegificata”.
“L’unico risultato di questa farsa politica saranno le solite false aspettative alimentate nei confronti dei soggetti coinvolti (e loro stessi vittime di questa politica senza scrupoli) e un’altra occasione per i “Giletti“ di turno di sputtanare la “Buttanissima Sicilia” per le scorribande della politica che poi inesorabilmente ricadono sulle spalle di tutti i lavoratori regionali e dei cittadini siciliani”.
Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl, che rappresentano la maggioranza assoluta dei lavoratori regionali, quindi, nel confermare lo stato di agitazione di tutto il personale regionale del comparto e della dirigenza nonchè degli enti e società partecipate che applicano il contratto del comparto regione, avvertono che “in assenza di immediati atti concreti da parte del governo regionale, procederanno alla mobilitazione del personale per l’organizzazione della protesta”.
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