Sono numeri importanti quelli del Vinitaly che si è appena concluso. La 53esima edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati ha visto la partecipazione di 147 aziende di successo siciliane.

Forse ci si aspettava di più per i vini siciliani che non hanno ricevuto molti premi, ma un dato che certamente incuriosisce e fa piacere, soprattutto agli appassionati del prodotto, è quello relativo al riconoscimento ottenuto dal birrificio Bruno Ribadi di Cinisi.

Premiata la birra Sicilian Pale Ale, “lo stile siciliano – fanno sapere dal birrificio Ribadi – della birra artigianale da noi inventato e che adesso si sta accreditando giorno per giorno per far parte dell’immaginario collettivo degli stili di birra più famosi al mondo”.

La Sicilian Pale Ale viene prodotta con grano perciasacchi, bucce di agrumi di sicilia, bacche di sommacco (Rhus Coriaria) e bacche di pepe rosa. E’ una birra caratterizzata da un sapore amaro, dal caratteristico profumo dato dagli agrumi di Sicilia e dall’aggiunta delle bacche di sommacco e di pepe rosa.

Ottima da aperitivo ma anche da tutto pasto. Predilige piatti dai sapori forti, dal cibo di strada come pane e panelle, stigliola, pane con la milza, a piatti a base di carne ma anche primi gustosi come pasta a forno, pasta con le sarde, ecc.

Un premio importante per il birrificio – nato appena 2 anni fa – che coniuga tradizione e innovazione nelle birre prodotte artigianalmente e che guardano alla Sicilia ma anche ai mercati internazionali.

Spiegano dal birrificio Bruno Ribadi: “Stiamo conquistando fette di mercato importanti. Al Vinitaly, la casa per eccellenza dei vignaioli, ci siamo ritagliati uno spazio non indifferente. Il consumo delle birre artigianali in Italia sta crescendo esponenzialmente per le aziende che investono sulla qualità conquistando il cuore dei consumatori. Con amore e passione, l’artigiano della birra racconta la storia di un territorio. Nella nostra birra mettiamo ingredienti che rappresentano la Sicilia, come l’arancia amara portata nell’Isola durante la dominazione araba. Adesso stiamo progettando il futuro, per far crescere il settore e affermarci all’estero”.

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