La Cassazione ha reso definitive le assoluzioni degli ex deputati regionali Gaspare Vitrano, del Pd, e Mario Bonomo, di Alleati per la Sicilia, e del nipote di quest’ultimo, Marco Sammatrice che erano accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità.

Confermata la sentenza

E’ stata quindi confermata, come scrive il Giornale di Sicilia – la sentenza della Corte di appello di Palermo che nel 2020 aveva ribaltato la decisione del primo grado: sette anni a Vitrano, sei anni e mezzo a Bonomo e quattro anni e mezzo a Sammatrice. Vitrano fu arrestato, a marzo 2011, mentre, sosteneva l’accusa, intascava una tangente di diecimila euro da Giovanni Correro, imprenditore del fotovoltaico, a Palermo. Vitrano sostenne che si trattava di una parte dei guadagni che gli spettavano perchè socio in una ditta di energie rinnovabili.

Vitrano, giustizia finalmente ha trionfato

“Dopo un calvario durato 11 anni la Corte di Cassazione ha posto fine all’annosa vicenda che mi aveva visto coinvolto. Con la Decisione di ieri la Corte di Cassazione dichiarando inammissibile il ricorso del Pg e della Parte Civile ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Palermo che mi aveva assolto con la formula più ampia, chiarendo una vicenda che aveva tormentato me la mia famiglia e i miei amici che mi sono stati sempre vicini. La giustizia su cui avevo sempre riposto la mia massima fiducia ha finalmente trionfato”. Lo afferma l’ex deputato regionale del Pd, Gaspare Vitrano commentando la decisione della Cassazione.

Accusati di aver versato tangenti

In primo grado, avevano rimediato una sentenza di condanna che, però, è stata ribaltata in Appello. Il politico, difeso dagli avvocati Fabrizio Biondo e Vincenzo Lo Re, fu arrestato, a marzo del 2011 e fu costretto a lasciare la carica. In carcere finì anche Piergiorgio Ingrassia, l’ingegnere che, sempre secondo i magistrati, avrebbe fatto da “mediatore” tra i due.