Il 15 settembre del 2012, una giovane di 20 anni, in preda a violenti attacchi di vomito, era stata accompagnata dai familiari al pronto soccorso dell’ospedale Cervello. La giovane, avendo manifestato una grave crisi d’ansia, era stata ricoverata al reparto di Psichiatria.

In reparto, sarebbe stata avvicinata da un infermiere che si sarebbe abbassato i pantaloni, le avrebbe mostrato i genitali, afferrato la testa e le avrebbe detto: “Ti faccio stare meglio io”.
La giovane aveva urlato riuscendo ad allontanare il molestatore.

Come riporta il Giornale di Sicilia, adesso l’infermiere, che respinge le accuse, è sotto processo davanti alla seconda sezione del tribunale (collegio presieduto da Bruno Fasciana) per violenza sessuale aggravata.

Dopo il ricovero, disposto dai medici per calmare la giovane, fortemente preoccupata per la sua salute, la ragazza avrebbe deciso ad un certo punto di fare una doccia e l’infermiere l’avrebbe aiutata. “Ho avuto l’impressione che si strusciasse”, ha riferito la presunta vittima, che, nel dubbio, non avrebbe però detto nulla.
Ma una volta sotto la doccia, l’uomo si sarebbe avvicinato nel tentativo di mettere a segno la violenza sessuale evitata dalla giovane, che aveva chiesto anche aiuto nel corridoio anche ad una infermiera. Quest’ultima, sentita dai giudici, ha riferito di non aver creduto alla denuncia della ragazza, che dal canto suo, temendo l’instaurarsi di un clima ostile da parte dei sanitari, aveva anche chiesto scusa all’infermiere.

Il giorno dopo, però, la ragazza aveva raccontato tutto alla sua famiglia ed aveva deciso di presentare una denuncia contro l’infermiere.
L’ uomo, difeso dall’ avvocato Gioacchino Sbacchi, è stato rinviato a giudizio e adesso è sotto processo, mentre una consulenza della Procura avrebbe chiarito che la presunta vittima sarebbe stata capace di intendere e di volere al momento dei fatti. Il processo è stato rinviato ad ottobre, nell’occasione verranno sentiti diversi infermieri dell’ospedale Cervello.

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