Continua a tenere banco la vicenda del presunto inchino della vara con la statua di San Giovanni Evangelista a Corleone davanti la casa di Totò Riina in occasione della processione del 29 maggio scorso.

Sui social network è tutto un rincorrersi di ipotesi, accuse e smentite. A prendere posizione anche la figlia del superboss, Maria Concetta, che chiede le scuse dei giornalisti per aver pubblicato una notizia, a suo dire “totalmente falsa”.

Il solito paese di mafiosi. Inutile nasconderlo, è quanto ha pensato la stragrande maggioranza di chi la letto la notizia dell’inchino. Anche se c’è chi parla di una sosta regolare della processione in una strada poco trafficata, e che solo il caso abbia voluto che fosse proprio la via in cui abita Ninetta Bagarella, la moglie di Riina.

Sarà la magistratura ad accertare quanto accaduto: la Procura di Palermo ha infatti aperto un’inchiesta. Intanto oggi non si svolgeranno le manifestazioni previste per la festa di San Luca, patrono di Corleone, con il disappunto di tanti fedeli.

Decisamente battagliero l’atteggiamento del sindaco del paese, Leoluchina Savona, che punta il dito contro quelle che definisce strumentalizzazioni e sostiene di non poter più accettare che si parli male e a sproposito dei corleonesi.

Nel fine settimana, il sindaco, tramite i social, in particolar modo facebook, ha informato circa gli sviluppi della vicenda.

“Vergognatevi – ha scritto – tutti coloro che hanno infangato la città. ..sentite bene cittadini: Ninetta Bagarella si trova fuori Corleone dal 27 Maggio e non è ancora rientrata….a chi hanno visto al balcone che sorrideva alle sorelle e ringraziava per l’ inchino ? Adesso basta…cittadini avanzate alla riscossa …difendiamo la nostra Corleone!”

Leoluchina Savona nella tarda serata di ieri ha reso noto di aver inoltrato una “segnalazione all’ Ordine dei Giornalisti con la richiesta di sospensione per alcuni di loro che hanno infangato l’immagine della nostra amata Città”.

Scrive ancora il sindaco: “Invito i corleonesi onesti di Corleone e del mondo, a scendere in Piazza a difendere il buon nome degli onesti …forza non scoraggiamoci, andiamo avanti, facendo volare alto i nostri valori, il nostro amore, la nostra pace, la nostra voglia di giustizia e verità”.

A Corleone vive tanta gente onesta e perbene, che di certo sta soffrendo per l’ennesima immagine negativa che viene fuori da questa cittadina che ha di certo bisogno di scrollarsi di dosso un passato troppo ingombrante e carico di dolore.

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