Ma a conti fatti chi è il vostro avversario dunque? Il Pd o i 5 stelle?

“Io penso che il nostro avversario sia il Movimento 5 stelle, col Pd non c’è partita per le regionali. I disastri del loro malgoverno sono troppo evidenti. Dobbiamo andare alle elezioni con un dentro destra unito forte di una piattaforma programmatica che punti a restituire la fiducia ai giovani che l’hanno persa”.

Ma quando parliamo di riunificazione del centro destra cosa pensa anche agli ex amici di Ncd?

“Ncd è una formazione che si è appiattita sul centrosinistra per una scelta comoda di governo; una scelta sbagliata nella quale in tanti non si ritroveranno da qui a breve. Per questo ho lanciato un appello a tutti coloro che si trovano ancora lì a militarvi a fare una scelta diversa. Sono certo che la maggioranza dei colleghi di Ncd ha recepito il messaggio che è arrivato dal no al referendum. L’elettorato non ha accolto l’invito di Alfano a votare sì e dunque non li seguirebbe in una scelta di voto a sinistra. E’ al loro elettorato che devono dare risposte non certo a me”.

Ed il centro oggi sdoppiatosi in Udc e Centristi di Casini e D’Alia?

“L’atomizzazione del centro è chiaramente un problema. La scelta di Casini non mi stupisce ma quello che emerge, ancora una volta, è il fallimento del progetto di Alfano che voleva fondere Ncd e Udc per dar vita ad Area Popolare. Il progetto è venuto meno e questo è un elemento in più per far sì che tanti guardino al centrodestra come è naturale che sia in coerenza della loro provenienza elettorale”

Resta, però, il dato oggettivo di una frammentazione di quello che identificate come centrodestra non secondaria

“Non ci nascondiamo certamente dietro ad un dito. Il problema esiste ed è per questo che dobbiamo lavorare all’aggregazione sui progetti, sulle idee, sul programma”.

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