“Il candidato del Partito Democratico alla presidenza della Regione deve essere scelto coinvolgendo i nostri elettori. Convocare le primarie mi sembra la strada più corretta e più giusta, per il Pd e per chi continua a credere in un partito aperto e democratico”.

Lo dice il parlamentare nazionale del Partito Democratico, Giuseppe Berretta, risponde con un sì alla proposta lanciata da Davide Faraone. “Sono convinto che dare la parola ai nostri elettori in Sicilia sia l’unico modo, in questo momento, per contrastare il populismo che fa breccia anche tra i nostri elettori – prosegue il deputato etneo dei Democratici – Un populismo che possiamo sconfiggere solo affidandoci al nostro popolo, coinvolgendolo. Dunque sì alle primarie in Sicilia, torniamo ai gazebo, perché il voto dei nostri elettori deve contare e non potrà che rafforzare il nostro partito e anche chi vincerà la consultazione e si candiderà a guidare la Regione”. “Si convochi al più presto la direzione regionale del Partito Democratico – conclude Berretta – per avviare subito una discussione, visti i tempi ristretti, per indire le primarie”.

Ma non solo dal Pd arrivano reazioni positive. “La proposta delle primarie per la scelta del candidato alla Presidenza della regione ci convince  – dice il capogruppo Psi all’Ars Giovanni Di Giacinto che prosegue – anzi ci fa dire che la data del 2 luglio potrebbe essere ideale per questo esercizio di democrazia. Per quello che ci riguarda riteniamo utili primarie di coalizione in maniera da selezionare il candidato Presidente previo accordo tra le forze politiche che dovranno sostenerlo alle elezioni regionali. La partecipazione popolare alla scelta del miglior candidato è l’unico modo per impedire veti incrociati, l’avanzare di demiurghi e scelte di vertice imposte agli elettori”.

E un sì arriva anche dalla segreteria nazionale dei socialisti “Stamane a Roma si è riunita la direzione nazionale del Psi che ha proceduto alla elezione della nuova segreteria nazionale che affiancherà Riccardo Nencini nella guida del partito. Sono stati confermati all’interno dell’organo di vertice del Psi i siciliani Nino Oddo e Carlo Vizzini. Esaminata la situazione politica nell’isola nella imminenza del voto regionale previsto in autunno, i socialisti
si schierano per lo svolgimento di primarie di coalizione per individuare il candidato Presidente della coalizione di
centrosinistra”.

Si tratta di prime reazioni a caldo alla proposta lanciata ieri anche se l’idea è in campo ormai da circa un anno. per la prima volta, infatti, faraone la lanciò in occasione della leopolda sicula del 2016 e da allor ainsiste su questa idea che adesso sembra prendere campo anche sull’onda lunga delle primarie per la segreteria nazionale del partito vinte da Renzi 

In serata a favore delle primarie si pronuncia anche Sicilia Futura non senza aver prima attaccato alleati dell’ultima ora suòl flop di Caltanissetta.  “Le recenti primarie del Pd hanno registrato nella nostra Regione strane anomalie: noi di Sicilia Futura siamo stati ben lieti di dare un contributo, pur non avendo candidati e non essendo iscritti. Tuttavia ci sentiamo renziani doc, anzi meglio di tanti che tali si definiscono dentro il partito, salvo poi ordire spiacevoli tradimenti registrati dove magari si pensava di creare imbarazzo. Ed è il caso di Caltanissetta – dice Nicola D’Agostino, segretario regionale di Sicilia Futura e deputato all’Assemblea regionale siciliana – dove è evidente che alcuni renziani ufficiali del Pd siano in enorme difficoltà se hanno preferito votare per altre mozioni. Peraltro il nostro contributo è stato visibile e riconosciuto e, al netto del fastidio da qualcuno patito, con generosità messo al servizio di un obiettivo importante: la governabilità del Paese. Il confronto politico dentro il centro sinistra ora più che mai non può essere rinviato. Certamente non attiene alle questioni di questo governo regionale, essendo irrilevanti le sue attuali dinamiche. Ci interessa invece la prospettiva. E ci interessa di più la verifica elettorale vera, quella che realmente conta e che chiarirà le posizioni sul campo. Sicilia Futura ha già espresso la sua posizione:
le primarie di coalizione, rilanciate da Davide Faraone, per scegliere il candidato presidente sono imprescindibili. Si rinunci alla tentazione di investiture dall’alto (che i cittadini punirebbero), si definiscano subito il perimetro della coalizione e regole trasparenti. Ci vorrà il massimo sforzo e la più grande umiltà per convincere gli
elettori ad avere ancora fiducia per il dopo Crocetta”.

Contrario, naturalmente, il governatore Rosario Crocetta che si sente candidato in pectore inquanto presidente uscente.

Dubbi arrivano anche dai centristi perla Sicilia, l’ex Udc di marca D’Alia per bocca del capogruppo Marco Forzese “Trovo che sulle elezioni regionali siciliane, prima ancora di parlare di primarie del centrosinistra, debbano fare una riflessione i segretari siciliani dei partiti che compongono la coalizione. Ma tale valutazione dovrà interessare soprattutto le cose sui cui lavorare, con un programma, per far crescere la Sicilia. Su questa legislatura va fatta una disamina attenta e magari va indicato un candidato alla Presidenza dopo che la ‘pratica Sicilia’ giunga
anche ai vertici nazionali dei partiti. Approfittare oggi di telecamere e giornalisti per lanciare proposte è semplice ma nello stesso tempo ardimentoso”.

Per il segretario Fausto Raciti “I risultati di Renzi alle primarie in Sicilia sono positivi: dove si è saputo creare un buon clima politico i dati vanno oltre le migliori aspettative. Così come molto incoraggianti sono i dati di affluenza al voto, con più di 110 mila partecipanti”.

“Ora bisogna valorizzare questa prova di fiducia che gli elettori hanno dato partecipando al voto: è mia intenzione integrare la segreteria regionale con le aree politiche emerse dal congresso che non vi sono rappresentate e convocare al più presto una direzione regionale con all’ordine del giorno ‘elezioni amministrative ed elezioni regionali’ nella quale affrontare anche il tema delle primarie, come annunciato nelle scorse settimane. Credo – prosegue Raciti – che la discussione vada portata nei luoghi decisionali del Partito Democratico e le decisioni affrontate insieme alla coalizione che ci proponiamo di costruire. Non frustriamo di nuovo la gente che ci ha dato fiducia con balletti e improvvisazioni”.