Nicola Zingaretti è il nuovo segretario nazionale del Pd. Certezza e ufficialità si avranno solo a notte fonda ma tutte le proiezioni effettuate alla chiusura dei seggi stimano che il candidato abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti delle primarie.

Ne sono convinti anche i suoi contendenti. “Ho appena chiamato Nicola Zingaretti, che sarà il prossimo segretario del PD per complimentarmi per il suo risultato ed anche per il risultato della partecipazione alla quale abbiamo contribuito tutti #altrochemacerie” scrive su twitter Roberto Giachetti.

Analogo il cinguettio di Maurizio Martina “Buon lavoro @nzingaretti, buon lavoro Segretario! Contento di avere contribuito a questa bellissima giornata. Da oggi sempre più #fiancoafianco nel PD per l’Italia”.

Sono stati circa un milione e mezzo gli elettori che hanno votato alle primarie secondo quanto annunciato dal presidente della Commissione congresso, Gianni Dal Moro nella sede nazionale del partito.

Dal Moro ha affermato che “l’affluenza è stata omogenea in tutto il territorio nazionale, senza sacche di difficoltà e con un leggero picco al centro-sud, in particolare nel Lazio e in Campania”. Dal Moro ha anche detto che intorno alle 23 dovrebbero essere diffusi dati relativi al 30% dei votanti, in grado di indicare una proiezione attendibile.

Nicola Zingaretti avrebbe ottenuto ben più del 60%, secondo il suo comitato, largamente al di sopra della maggioranza necessaria del 50% più uno. “Quella di Nicola Zingaretti è una vittoria bella e netta. Adesso basta col fuoco amico – lo saluta Matteo Renzi -: gli avversari politici non sono in casa ma al Governo. Al segretario Zingaretti un grande in bocca al lupo. A Maurizio, Bobo e a tutti i volontari grazie. Viva la “democrazia”. Dall’ex Rottamatore in giornata anche la promessa di evitare il “fuoco amico” del quale si é sentito a lungo vittima lui stesso. Nel pomeriggio, parlando già quasi da segretario in pectore, Zingaretti aveva detto: “Sono contento di queste lunghe file in tutti i Comuni italiani, avevo chiesto fiducia e passione come i grandi punti di ripartenza. Ora sta a noi non tradire questa fiducia, e se tocca a me giuro che non la tradiro mai”. E a lui toccherà tentare di risollevare il Pd già in vista della difficile sfida delle Europee. In attesa dei dati ufficiali che arriveranno dopo le 23 dalla Commissione Congresso, al comitato di Zingaretti – vicino al Circo Massimo – c’è aria di festa per l’ulteriore tappa: Dal consiglio comunale di Roma all’Europarlamento, dalla presidenza della Provincia di Roma a quella della Regione Lazio, dove é stato rieletto a marzo scorso mentre il Pd si inabissava, fino alla segreteria. In via dei Cerchi militanti e volontari si mischiano ai parlamentari che hanno sostenuto il candidato, tra loro la coordinatrice della mozione Paola De Micheli e il deputato Roberto Morassut.

C’è anche il ‘grande elettore’ Dario Franceschini, che con la sua AreaDem ha spostato parecchi voti. Zingaretti diventa segretario di un partito, il principale di opposizione nonostante tutto, che a un anno meno un giorno dal tracollo delle politiche del 4 marzo sembra dare un segno di vitalità e alle primarie porta al voto un milione e mezzo di persone, secondo i dati ufficiali, ma quasi un milione e ottocentomila secondo quelli ufficiosi. Fin dalla mattina si sono viste file in molti dei circa 7.500 seggi allestiti in circoli e gazebo, tanto che in molti casi si é dovuto tenere aperta la ‘sezione’ oltre le 20 per permettere a tutti di votare. L’ultima volta, per la rielezione di Matteo Renzi, avevano partecipato alle primarie circa 1,8 milioni di persone, ma era un altro Pd e l’affluenza di oggi non era scontata. I maggiorenti del partito hanno votato nelle rispettive città: tra i candidati, Zingaretti e Giachetti a Roma, Martina a Bergamo. Renzi, ultimo a essere eletto, ha votato a Firenze andando al seggio in vespa. A Roma ha votato Paolo Gentiloni, che con Zingaretti potrebbe diventare presidente del Pd e forse anche candidato premier. Molti gli uomini di spettacolo visti ai gazebo, tra cui Roberto Benigni, Paolo Virzì, Nanni Moretti, Francesco Guccini, Renzo Arbore e Stefania Sandrelli, tra gli altri.

Del milione e mezzo di votanti oltre 50mila sono stati i votanti siciliani. “Dai primi dati in possesso e dai precedenti si stima che in Sicilia i votanti siano ben oltre 50 mila, cifra che il segretario del Pd Sicilia, Davide Faraone aveva indicato come obiettivo minimo” dicono dall’ufficio stampa del Pd regionale.

Auguri al nuovo segretario nazionale del Partito democratico vengono anche dal deputato catanese Luca Sammartino “sono certo rilancerà il partito nel segno dell’unità soprattutto grazie ai tantissimi cittadini che sono stati anche ore in coda ai gazebo e che dimostrano che siamo l’unica alternativa alle destre. In Sicilia l’affluenza poi è stata straordinaria. Una grande partecipazione ma soprattutto un grande entusiasmo sono uno stimolo in più per costruire una vera alternativa anche in Sicilia alla Lega e ai 5 stelle. Questa è vera democrazia, non la piattaforma Rousseau. La grande affluenza riaccende la speranza in ognuno di noi per un Paese di nuovo normale che chiede diritti e non qualunquismo. Grazie a tutte le democratiche e a tutti i democratici”.

I SEGRETARI ELETTI IN SICILIA

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