Saranno sentiti il 24 novembre prossimo davanti alla prima sezione della corte d’appello di Palermo i costruttori Gianluigi e Giuseppe Lapis che accusano l’ex deputato regionale Francesco Cascio di aver ricevuto favori in cambio dell’aiuto per ottenere finanziamenti per la costruzione di un resort.

Cascio è stato condannato in primo grado a due anni e otto mesi per corruzione. Al processo d’Appello in cui è imputato il politico, assistito dagli avvocati Nino Caleca, Enrico Sanseverino e Grazia Volo, sono stati infatti depositati i verbali dei costruttori che saranno sentiti in aula.

I Lapis hanno detto che avrebbero concesso a Cascio un terreno, lo sbancamento, gli impianti, la manutenzione, il cancello, la guardiania di una villa a Collesano e persino l’iscrizione al club e le lezioni di golf. Gli imprenditori hanno infatti ammesso, presentandosi agli inquirenti, di avere fatto regali all’ex assessore regionale al Turismo. I fatti contestati risalgono al 2002 e fino al 2010.

Secondo l’accusa, Cascio, mentre era assessore al Turismo e vicepresidente della Regione nel governo Cuffaro (2001-2004), avrebbe consentito a una società titolare di un resort e di un impianto sportivo adibito a campi da golf di ottenere fondi europei. In cambio avrebbe ricevuto “lavori” e “servizi” per la costruzione di una villetta a Collesano, nei pressi dello stesso resort. Cascio avrebbe agito “in concorso” con altri due ex dirigenti regionali, Agostino Porretto e Aldo Greco, che hanno scelto il rito ordinario.