“Il Parlamento non tocchi niente della legislazione antimafia” è l’appello del Procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia alla politica. “Non toccate niente, direi al Parlamento della Repubblica. Ogni volta che si tocca il sistema, in qualche misura si creano degli scompensi. E’ una macchina, quella della legislazione antimafia, che il mondo ci invidia. Toccare questa legislazione comporta una responsabilità politica, perché la si indebolisce”. De Lucia ha spiegato il suo punto di vista questa mattina, intervenendo alla presentazione del docufilm su Pio La Torre, “Ora tocca a noi”, diretto da Walter Veltroni.

Intercettazioni: De Lucia, attenti a limitare magistratura

Uno degli argomenti caldi del settore giustizia è l’utilizzo delle intercettazioni. Anche De Lucia si inserisce nel dibattito nazionale, iniziato con le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Nordio.  “Si fa un gran parlare del tema delle intercettazioni: sono certamente uno strumento tremendamente invasivo nella vita delle persone e quindi devono essere usate in maniera accorta. Ma nel ventunesimo secolo  – spiega il magistrato – in cui tutti hanno un telefono cellulare in mano e più di noi l’hanno le organizzazioni criminali, rinunciare o limitare il potere della magistratura rispetto a questo tipo di strumento di investigazione, vuole dire oggettivamente creare un enorme problema alle indagini antimafia”.

“Mia posizione tecnica, non politica”

“Dico questo – ha aggiunto il procuratore – senza prendere alcuna parte politica, è una questione squisitamente tecnica. I mafiosi per organizzare un traffico di stupefacenti non possono fare altro che usare strumenti tecnologici avanzati e lo Stato ha il dovere di ricercare gli strumenti più adeguati per contrastare queste loro attività. Senza questi non potremo mai fare quello che dobbiamo fare nei confronti dei mafiosi e della corruzione che ha la stessa natura di reato segreto. Bisogna fare davvero attenzione”, ha sottolineato il procuratore di Palermo.

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