- Il progetto è pronto da febbraio dello scorso anno
- Finora nessuna risposta concreta
- Un torneo sportivo-sociale per gli studenti delle scuole secondarie
“Il progetto per le Olimpiadi scolastiche è pronto da più di un anno ma il comitato organizzatore attende risposte dal Comune”. La denuncia arriva da Danilo Lannino, presidente del comitato che promuove la realizzazione dell’iniziativa rivolta agli studenti delle scuole secondarie della città.
Torneo sportivo-sociale
Il torneo che unisce sport e sociale propone di mettere in palio crediti formativi ma anche fondi per le strutture scolastiche e la riqualificazione di un’area dismessa.
Lannino spiega il significato dell’iniziativa: “Lo sport sia mezzo di inclusione sociale e molla di una reale riqualificazione urbana: è questo il senso del progetto Olimpiadi scolastiche promosso dall’omonimo comitato e presentato al Comune di Palermo a febbraio dello scorso anno. L’idea è quella di organizzare un torneo sportivo-sociale che coinvolga tutti gli studenti delle scuole secondarie dell’Area metropolitana e che premi i vincitori con crediti formativi, fondi per strutture sportive della scuola di appartenenza e, soprattutto, con la riqualificazione di un’area dismessa scelta dall’istituto vincitore, per restituire vita ad aree altrimenti inutilizzate, offrendo al contempo ai giovani possibilità di incontro e socializzazione”.
Il progetto offriva altro
Prosegue Lannino: “Olimpiadi scolastiche offriva anche indicazioni sul reperimento dei fondi attraverso la programmazione comunitaria 2021-2027 e ulteriori linee di finanziamento nazionale e regionale, come i Fondi Pon Metro. C’era tutto, mancava e manca soltanto la disponibilità dell’Amministrazione comunale ad occuparsi della ripartenza sociale e sportiva dei giovani palermitani. Quella latita ancora, come evidente dal numero di ‘forse, vediamo, non è compito di questi uffici’ che abbiamo ottenuto in oltre un anno di tentativi di far approvare il progetto. Orlando e la sua giunta, ancora una volta, guardano a ben altro, ignorando i nostri ragazzi, che dopo la DAD saranno costretti ad affrontare nuovi e più pesanti difficoltà”.
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