Ha accompagnato un parente al pronto soccorso dell’ospedale Cervello e ha vissuto tre giorni di ordinaria follia i una struttura che non può certo definirsi una struttura ospedaliera.

E’ quanto ha raccontato l’avvocato Valentina Pagano che in questi anni ha assistito diversi pazienti e famiglie vittime di malasanità per conto della associazione Siciliae Mundi.

“Sappiamo bene che i pronto soccorso in questi mesi invernali sono intasati. Ma qui al Cervello la situazione è drammatica.

Qui la struttura ospedaliera è assolutamente fatiscente con i pazienti, ammassati nei corridoi o in numero superiore a 5 in ex astanterie idonee ad ospitare non più di due o tre persone – racconta l’avvocato Pagano – I malati  attendono ore, giorni, anche 13 giorni in qualche caso, che si liberi un posto nei reparti.

Il pronto soccorso del Cervello dove tre medici devono ascoltare le istanze di circa 50 ammalati a testa per gli ingressi giornalieri senza perdere di vista gli “altri” che in attesa di ricovero stazionano nelle stanzette”.

“Ho visto e fotografato situazioni incredibili. Nell’ospedale – aggiunge l’avvocato  il punto di scambio provette sangue è una scatola gialla alla mercé di chiunque. Ho visto un’unica infermiera correre da un paziente all’altro a un certo punto perde completamente lucidità e mette una flebo ad un ammalato piuttosto che a un altro (fisiologica per fortuna)”. L’elenco delle disfunzioni prosegue.

“Nel reparto mancano le sacche per la diuresi, mancano i cateteri, mancano le bombole dell’ossigeno – aggiunge l’avvocato – Entri per accompagnare il malato e ti ammali a tua volta divenendo da visitatore paziente.

Qui dove sono ricoverati i pazienti  la mattina del 30 gennaio sono arrivati degli operai per realizzare alcuni lavori di muratura tra i malati attaccati all’ossigeno e con la polmonite. Tanti anziani costretti a stare tra la polvere. Per questo motivo abbiamo fatto di tutto per portare via il nostro caro”.

Dall’ospedale Cervello confermano che la situazione nella struttura non è tra le migliori. “Siamo in attesa di eseguire degli interventi per modernizzare gli ambienti e renderli confortevoli. Sono opere e lavori già previsti. Per quanto riguarda il personale medico in effetti è sottodimensionato., ma nell’ultimo bando per assumere medici a tempo determinato si è presentato solo un candidato. I medici non vogliono lavorare al pronto soccorso con contratti a termine. Per questo motivo non si riesce a rimpinguare la pianta organica”.