Ennesima protesta di un gruppo di persone senza casa a Palermo dove il disagio abitativo si acuisce sempre più.
A spiegare le ragioni di quanto sta accadendo è Tony Pellicane, portavoce del Comitato di Lotta per la Casa.
“Si tratta – dice – di una ulteriore richiesta di aiuto, ma il Comune di Palermo è sordo ed indifferente”.

La protesta in cattedrale contro gli sgomberi

Circa 30 persone, nel primo pomeriggio, si sono recate alla Cattedrale di Palermo dove è in corso un presidio di protesta che segue quello di stamattina a Piazza Pretoria, davanti la sede del Comune di Palermo.
Ottantuno famiglie che vivono in immobili che si trovano in viale Michelangelo e in via Domenico Scinà rischiano lo sgombero. Di loro vi avevamo parlato a gennaio.
Ancora Pellicane, ci aveva informato che per quanto riguarda viale Michelangelo sono coinvolte 57 famiglie che 8 anni fa hanno occupato due scuole abbandonate e in disuso riadattando gli ambienti ad abitazioni.
In via Scinà, invece, il disagio abitativo riguarda 24 famiglie che nel 2017 hanno occupato alloggi che sono alcuni appartenenti al Comune, altri confiscati.
Le famiglie occupanti hanno ricevuto ordinanza di sgombero, alcune dal Comune, altre dalla Prefettura di Palermo.
Dicono di non sapere dove andare e di non avere i mezzi economici per prendere in affitto una casa.

In attesa di un incontro con il sindaco

Le famiglie in questione, supportate dal Comitato di Lotta per la Casa, e dal sindacato Asia Usb, da giorni chiedono un incontro al sindaco di Palermo. E dicono che non andranno via dalla cattedrale senza risposte.
Pellicane racconta: “Abbiamo più volte chiesto un incontro a Orlando tramite pec, ma non abbiamo mai ricevuto una convocazione. Abbiamo solo avuto modo di ‘vedere’, la scorsa settimana, e per qualche minuto, l’assessore Mantegna. Ci ha detto che avrebbe spiegato le nostre ragioni a Orlando, ma tutto tace.

“No carità, sì casa”

I manifestanti hanno esposto in cattedrale due striscioni sui quali si legge: “Stop a sgomberi, no carità, sì casa”
e “Le case o le date o ci costringete a prenderle noi”. Hanno anche incontrato monsignor Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale “che – dice Pellicane – ci ha ascoltato con grande gentilezza e comprensione. Ma noi non intendiamo muoverci da qui fino a quando non ci verrà detto che possiamo incontrare il sindaco”.

L’emergenza abitativa a Palermo

Chiediamo i numeri sull’emergenza abitativa a Palermo. Il portavoce del Comitato di Lotta per la Casa li fornisce: “Esiste una graduatoria d’emergenza abitativa che conta oltre 2500 nuclei familiari e poi una graduatoria per l’assegnazione di alloggi popolari che risale al 2005, e che conta 10mila famiglie aventi diritto.
La casa a Palermo è una chimera, basti pensare che in 17 anni il Comune ha assegnato solo 500 alloggi, che sono pochissimi”.

Guerra tra poveri

I manifestanti temono una guerra tra poveri. E Pellicane, per concludere, spiega il perché: “Siamo molto preoccupati. Abbiamo saputo che il sindaco Orlando ha intenzione di ospitare i profughi provenienti dall’Ucraina. E’ una idea lodevole alla quale facciamo un plauso, una iniziativa bellissima perché c’è gente che scappa dalla guerra e va aiutata in tutti i modi. Ma il paradosso sarebbe ospitare questi profughi in immobili che potrebbero essere destinati alle famiglie senza casa. Anche loro in un certo senso sono profughe, non sanno quale sarà il loro destino, né dove vivranno tra un mese o un anno. Chiediamo aiuto e attenzione, ci sono migliaia di persone in difficoltà a Palermo”.

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