Non è detta l’ultima parola sul punto nascite di Petralia, chiuso per disposizione ministeriale dal 31 dicembre 2015. Dopo polemiche, rischi per le partorienti, isolamento dovuto alla neve e difficoltà a raggiungere il punto nascite di Termini Imerese; dopo scambio di accuse fra Ministero e Regione siciliana, lunedì da Roma proveranno a rivedere la posizione assunta.

“Ho appreso dal gabinetto del ministro Lorenzin con il quale sono in continuo contatto da quando è cominciata la vicenda del punto nascita di Petralia Sottana – fa sapere il deputato regionale Pietro Alongi –  della convocazione presso il suo dicastero dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, per un tavolo tecnico che si occupi del caso”

“Ciò rappresenta un importante passo avanti nella nostra opera di salvaguardia dell’importante servizio sanitario che copre al momento il vastissimo bacino madonita – riprende il deputato Ncd all’Ars – L’esito di questo incontro, durante il quale immaginiamo che l’assessore saprà fornire le dovute assicurazioni sull’attuazione dei parametri di sicurezza per la struttura sottanese, già richiesti dal ministero, potrà essere di importanza fondamentale e, mi auguro, definitiva per la sorte di tante famiglie, delle puerpere e dei nascituri. Non si può lasciare questa area montana – conclude – non servita dalle strutture pubbliche, considerando la sua densità abitativa e la sua vastità nonché lo stato della viabilità che peggiora proprio nei mesi invernali. Attendiamo fiduciosi!”.

Una apertura al dialogo, dopo i primi no,m era giunta il 15 gennaio con una nuova analisi dei dati affidata al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo che dopo una verifica ha fatto sapere che “il ministero ha effettuato una attenta analisi su dati e numeri”, ma ha anche precisato che le 342 interruzioni di gravidanza eseguite nel 2014, a fronte dei 129 parti, che fanno di Petralia un ospedale poco distante dai limiti di ‘sopravvicenza’ (stabiliti in 500 interventi l’anno) sono legati soprattutto alla “lontananza e alla discrezione che garantisce l’ospedale di Petralia”, che in questo caso raccoglierebbe l’utenza di un territorio molto più vasto.

Alla fine del suo intervento, in cui ha rimarcato che “il parere contrario è stato espresso all’unanimità dal comitato percorso nascita”, il sottosegretario De Filippo ha aggiunto un passaggio importante: “Ove la Regione ritenga sottoporre ulteriore documentazione a supporto del mantenimento del punto nascita – ha detto infatti – sarà cura del ministero verificarla con il comitato per valutare le richiesta di deroga”.

E il tavolo tecnico di lunedì servirà proprio a questo. Dipenderà, ora, dalla regione portare dati e motivazioni a supporto della propria richiesta per mantenere il punto nascite

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