Aggredito sul palco a Termini Imerese mentre stava rappresentando con i pupi dell’antimafia lo spettacolo “padre Pino Puglisi un prete contro la mafia”.

E’ quanto accaduto ieri sera nel centro palermitano al puparo Angelo Sicilia. “Mentre mi trovavo sul palco sono stato disturbato fin dall’inizio da un uomo di circa 50 anni. Dopo l’ennesima provocazione ho chiesto silenzio per rispetto ai tanti che in silenzio stavano assistendo allo spettacolo – racconta Angelo Sicilia – L’uomo a questo punto è salito sul palco mi ha aggredito e mi ha spintonato e distrutto due microfoni. Sono intervenuti i carabinieri e gli agenti di polizia e se lo sono portati. Non è finita qua. Sono intervenuti i familiari dell’uomo che hanno iniziato ad urlare. In 25 anni di rappresentazioni una cosa del genere non era mai successo”.

Per evitare conseguenze i carabinieri allo fine dello spettacolo andato avanti tra tanta tensione i carabinieri hanno accompagnato Sicilia e quanti hanno preso parte allo spettacolo fino allo svincolo autostradale.

Le parole del puparo

“Sto valutando di presentare denuncia contro queste persone che hanno danneggiato i miei strumenti e reso impossibile mettere in scena lo spettacolo – aggiunge Sicilia – Ci siamo spaventati tanto è vero, ma è pur vero che ci siamo abituati a queste “intrusioni” nei nostri spettacoli. E’ già successo nel passato a Palermo, in diversi comuni della provincia e persino in Calabria, dove tentarono addirittura di bruciarci il furgone durante lo spettacolo sulla storia di Peppino Impastato. Ringrazio tutta la comunità termitana in primis che ci è stata vicina e per nessuna ragione si deve colpevolizzare una città intera per colpa di un singolo esagitato. Ringrazio le forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia di Stato che hanno evitato il peggio”.

Solidarietà dalla “Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola”

La “Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola” esprime solidarietà ad Angelo Sicilia, l’autore e regista palermitano che, ieri in occasione della messa in scena su Padre Pino Puglisi a Termini Imerese, è stato oggetto di aggressione e minacce. Conosciamo bene il lavoro svolto in questi anni da Angelo Sicilia che, nelle nostre scuole, ha contribuito alla promozione della cultura antimafia rinnovando, con grande impegno, il linguaggio artistico dei pupi siciliani.

È inaccettabile che l’azione militante e l’attività professionale di un intellettuale, che ha investito sull’opera dei “pupi antimafia”, possa essere oltraggiata in questo modo: questa vicenda dimostra che bisogna continuare a lavorare con grande impegno per bonificare il terreno su cui attecchisce la cultura mafiosa.  Siamo certi che Angelo Sicilia non si lascerà intimidire, anche perché continuerà a trovare le porte aperte nelle nostre scuole.

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