Il reddito di cittadinanza non finirà il 31 dicembre di quest’anno “ma qualcosa si può progettare fin da subito”,”ne discuteremo con il ministro di riferimento, Calderone e anche con la coalizione.Credo che ci sia un’unione di intenti. C’è chi è più drastico ma noi crediamo che la povertà sia un elemento importante in questa fase”. Lo ha spiegato il viceministro al Lavoro Claudio Durigon parlando a Radio 24.

Reddito di cittadinanza, quando scomparirà

“Dobbiamo in qualche modo dare una risposta e costruire un percorso per queste persone; pensare che possa essere un limite solo per la bassa scolarità è sbagliato: vanno affrontati questi temi con corsi di formazione, preparazione, inserimento”, ha affermato poi il sottosegretario al Lavoro. “Certo il reddito non può essere una cosa che si dà a vita a chi può e deve andare a lavorare. La proposta che faremo al tavolo sarà quello di cominciare ad interagire per spronare queste persone a trovare il lavoro. Abbiamo idee ben precise per limitare la tempistica del reddito, con l’obbligo del contratto di lavoro con i centri dell’impiego, obbligo dell’offerta congrua e se non si accetta a casa già la prima volta”, ha spiegato.

Reddito di cittadinanza, Meloni: “Sussidio a chi non può lavorare”

“Garantendo un dignitoso sussidio a chi realmente non ha la possibilità di lavorare e, in alcuni casi, migliorandolo (si pensi agli invalidi). Per gli altri intendiamo attingere al fondo sociale europeo per avviare al lavoro chi può attraverso corsi di formazione retribuita”. Così il premier Girgia Meloni, nel nuovo libro di Bruno Vespa, alla domanda su come riformare il reddito di cittadinanza.

Il caso dei navigator

“Sulla pelle dei navigator si sta giocando lo scontro politico in atto sul reddito di cittadinanza”. Così il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri a Tg24 economia su Sky. “Il reddito di cittadinanza è un sistema di welfare, di aiuto a chi non riesce ad entrare nel mondo del lavoro. I due terzi dei percettori è inabile” ha aggiunto, sottolineando come in Italia ci sia necessità di
strutture pubbliche e personale dedicati alla intermediazione di manodopera e all’orientamento sul modello tedesco o anche inglese.