Repliche fino al 3 febbraio al Teatro Al Massimo de “Quartet”, commedia sociale che fa riflettere (e sorridere) il pubblico sulla condizione della terza età, tra passioni, ricordi e slanci tutti da scoprire nella trasposizione italiana dell’originaria sceneggiatura del bravo Ronald Harwood (scrittore e commediografo inglese, ndr) che ha firmato il soggetto dell’omonimo film per la regia di Dustin Hoffman di qualche anno addietro (la pellicola cinematografica, candidata al David di Donatello e al Golden Globes, vedrà il riconoscimento di essere tra i dieci migliori film indipendenti nel 2012, ndr).

E’ la storia di quattro simpatici, energici e insieme iracondi (ma divertenti) ospiti d’una casa di riposo per vecchie glorie da cui scorgere una vista agreste che forse segna un ritmo eccessivamente rilassato per l’effervescenza dei nostri protagonisti.

Paola Quattrini, che interpreta Cecilia, nel suo ascoltare musica, riesce a declinare la preoccupazione di ogni artista che medita sul suo tramonto professionale, sull’inevitabile trascorrere del tempo e nondimeno sa trasmettere una certa vitalità all’interno del bellissimo posto dove si organizzano «lezioni di pittura per chi non trema!». Giuseppe Pambieri è invece Rudy, studioso d’arte e di musica wagneriana, intento a leggere il pentagramma, forse un po’ troppo ingessato nei suoi modi di fare per attrarre il fascino delle donne, a dispetto delle sue brillanti performance d’un tempo nell’operetta. E’ quindi la volta di Cochi Ponzoni, nei panni di Titta, intento a sciorinare battute sui trascorsi amorosi della collega, proprio lui, ossessionato ancora, malgrado l’età, dal richiamo della carne… Si appresta un’occasione di gala per gli ospiti, uno spettacolo annuale all’insegna del grande Giuseppe Verdi, momento nel quale poter esibire vecchie ugole che meritano il riscatto d’una terza età che, con vitalità, intende riprendersi una chance: riproporre un loro vecchio cavallo di battaglia, “Bella figlia dell’amore”, il quartetto del Rigoletto. E chi sarà a ricomporlo nella «decorosa baracca» per vecchie glorie?

Ecco la bravissima Erika Blanc, nei panni di Giulia, farsi avanti con le sue doti di soprano e con un passato in cui era stata infelicemente unita in matrimonio proprio a Rudy… E così, quattro esilaranti ugole riprendono a cantare nel crepuscolo della vita che profuma invero di vitalità, nei ricordi che fanno riaffiorare tenerezza, in battute spassose e al tempo stesso fonte di meditazione sul senso della terza età. Commedia godibile, per la regia di Patrick Rossi Gastaldi, “Quartet” sa anche far commuovere il pubblico…