Quei fuochi indimenticabili di  Nino Vaccalluzzo resteranno per sempre nella storia di Catania e della Sicilia.  Salvo La Rosa e Francesco Lamiani hanno ricordato a Talk Sicilia la figura del “Maradona” dei fuochi pirotecnici.  Vaccalluzzo è morto la settimana scorsa a causa di un’esplosione nella sua fabbrica di fuochi d’artificio. Un dramma che ha spezzato il cuore a un’intera comunità.

I fuochi d’artificio, un mestiere antichissimo

“Quello dei fuochi d’artificio è un mestiere antichissimo – ricorda il giornalista Lamiani –  e Nino Vaccalluzzo non è stato un semplice operatore di questo settore. Per chi conosce questo mondo, Vaccalluzzo e la sua famiglia con le loro aziende sono certamente una delle pietre miliari nell’arte dei  fuochi pirotecnici. Vaccalluzzo è stato un chimico all’avanguardia, uno capace di guardare oltre lo spettacolo. E la loro azienda era una sorta di NASA dei fuochi d’artificio, con un’attenzione spasmodica alla sicurezza e alla tecnologia”.

I fuochi d’artificio sono da sempre una componete essenziale delle piu’ importanti feste religiose e popolare. Spesso si tenta di sminuirne il valore, derubricando quell’arte a passione delle genti del Sud. Eppure, i fuochi più famosi al mondo sono quelli che vengono fatti brillare negli States nel giorno della festa dell’Indipendenza. E’ una passione worldwide.

Salvo La Rosa, “Senza i fuochi di Vaccalluzzo la festa non era festa”

Salvo La Rosa, il giornalista e conduttore tv, vero testimonial della Sicilia, ha raccontato come, in trenta anni di feste popolari, sia cambiata la tradizione dei fuochi d’artificio. Il volto più noto della tv nostrano ha raccontato le prime dirette delle Feste di Sant’Agata e della Festa di Santa Rosalia, i primi streaming. E in tutti questi anni, a Catania, la festa non era festa senza i fuochi della famiglia Vaccalluzzo.  ” La testa ovviamente è cambiata perché sono cambiati i tempi. Allora i fuochi venivano materialmente sparati dai fuochisti,  il rischio sicuramente era maggiore. Noi mi ricordo,  posizionavamo  le telecamere dietro le quinte dei fuochi per far vedere questo eccezionale  spettacolo. Adesso, tutto è rigorosamente computerizzato, è uno spettacolo che viene preparato così come si preparano  le luci di un concerto,   i suoni di un concerto anche lì. E’ una vera coreografia pirotecnica”.

Quei fuochi indimenticabili della famiglia Vaccalluzzo sedussero pure il grandissimo Lucio Dalla, uno dei cantautori più amati dal pubblico italiano. ” Vi ricordate l’amore che aveva Lucio Dalla per i giochi d’artificio? – ricorda Salvo La Rosa, chiamando in causa anche la memoria di Lamiani –  Lucio Dalla, secondo me,  decise di vivere a Milo non solo perché si era innamorato di quel posto, ma anche per le emozioni dei fuochi d’artificio. Io e Francesco lo incontravamo spesso con il naso all’insù tra la gente. Era come un bambino innamorato di questo spettacolo, non l’avrebbe mai perso per nessuna ragione al mondo. Quando era Milo, quando era in Sicilia, andava sempre a vedere le feste popolari, le feste religiose, le feste tradizionali”.