il progetto in commissione urbanistica

Quel sogno del tram fino a Mondello |Ma l’Amat non ha soldi né personale

Tre nuove linee di tram che si aggiungano alle 4 inaugurate meno di 4 mesi fa e che taglino in due stavolta il centro di Palermo transitando su via Libertà e su via roma per arrivare fino a Mondello e a Sferracavallo.

L’amministrazione comunale di Palermo ci pensa da anni, il sindaco Orlando ne aveva parlato durante uno speciale tre anni fa a BlogSicilia ma più come una idea, un progetto senza ancora nessuna concretezza. Adesso l’idea è diventata un progetto nero su bianco anche se non ancora un progetto di natura tecnica e l’amministrazione la presenta in Commissione Urbanistica, primo passaggio perché si possa realmente fare.

L’idea delle nuove linee è ben definita nei percorsi e mette una ‘pezza’ al più grande difetto del tram di Palermo, ovvero la sua mancanza di ‘centralità’.

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I percorsi dovrebbero sfruttare in parte le stazioni tram già esistenti partendo dalla stazione centrale per giungere a Sferracavallo e Mondello passando per via Roma, via Libertà, via Croce Rossa, via De Gasperi, viale Strasburgo e via Lanza di Scalea. In via dell’Olimpo i binari si dovrebbero separare dando vita a due diverse terminazioni della linea una verso Mondello, l’altra verso Sferracavallo.

Un sogno di trasporto pubblico che costerebbe 250 milioni di euro in sede di realizzazione e che secondo il Comune si può realizzare utilizzando in parte fondi europei della nuova programmazione e in parte i soldi del patto per Palermo che si sta discutendo con Roma.

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L’obiettivo sarebbe l’entrata in funzione delle nuove linee per il 2020. un obiettivo ambizioso per un città che non riesce a a sbloccare i cantieri per la chiusura dell’anello ferroviario e dunque per quella metropolitana che la città non riesce a chiamare col suo nome quasi avesse paura di definirla, appunto, metropolitana.

Ma intanto, mentre si pensa in grande, si scopre che il tram, quello esistente, costa un milione e mezzo di manutenzione ordinaria ogni bimestre, che l’Amat non ha i soldi per gestirlo e neanche il personale. Avrebbe bisogno di almeno 370 lavoratori in più che, però, non potrebbe pagare (ecco i conti dell’Amat). Una situazione che stride con i magnifici sogni per il futuro

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