A conclusione delle indagini preliminari, la Procura della Repubblica di Gela, coordinate dal procuratore capo Fernando Asaro, ha chiesto il rinvio a giudizio per 5 dirigenti della società Raffineria di Gela S.p.a..
Nel corso delle indagini condotte dalla Capitaneria di Porto, anche con il nucleo subacqueo, sono emerse diverse ipotesi di reato, sulla violazione di norme del Testo Unico Ambientale e del Codice Penale, relative ad inquinamento ambientale e gestione illecita di rifiuti all’interno della Raffineria di Gela S.p.a.
In particolare, la Procura di Gela, ha contestato agli indagati il nuovo reato di inquinamento ambientale, Art. 452 bis codice penale, introdotto dalla nuova legge sugli ecoreati 68/2015, entrata in vigore dal 29/5/2015.
Le indagini hanno permesso di accertare, anche attraverso riprese video subacquee, un deposito incontrollato, sul fondale marino del pontile principale del porto isola di Gela, di ingenti quantità di rifiuti solidi di vario genere, anche di natura pericolosa, quali: tubazioni per ponteggi; agglomerati di impalcature; spezzoni di linee e condotte in parte semi sommerse; fusti di materiale metallico semi sommersi contenente materiale solido non meglio definito; rifiuti di vario genere.
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