Tre mesi di ritardo rispetto alla data di consegna prevista: i lavori sulla futura rambla di via Amari, a Palermo, diventano un mistero. L’area, nei piani dell’Amministrazione, doveva essere riconsegnata il 31 ottobre. Scadenza spostata in avanti di quindici giorni, a causa di alcuni lavori svolti sull’area da ditte private. Da allora sono passati tre mesi. E, come si può constatare, la piazza posta di fronte alla Camera di Commercio è ancora un cantiere a cielo aperto.

Manca la rosa dei venti, panchine e cestini da posizionare

Sono diversi gli elementi ancora mancanti, direttamente proporzionali ai lavori da eseguire. La rosa dei venti, simbolo della futura piazzetta di via Amari, non è stata ancora inserita. I vasi e le panchine sono ancora impacchettati e posti in una sezione decentrata del cantiere. Ciò in attesa di essere posizionati e fissati sull’asfalto. Elemento, quest’ultimo, che deve ancora subire un’opera di manutenzione, attraverso il rifacimento e la pitturazione omogenea del manto stradale. Insomma, i lavori procedono a rilento o, per meglio dire, praticamente sono fermi. Ciò con buona pace dei residenti, costretti a circumnavigare da mesi l’intera area di cantiere.

I ritardi della rambla di via Amari

Nelle intenzioni dell’Amministrazione, la “rambla” di via Amari ha l’obiettivo di interconnettere il Porto con il centro città. Un’area che sta vivendo un momento di riqualificazione, attraverso il rinnovamento dell’area, che dovrà essere adornata con panchine ed aree ristoro. Elementi ancora oggi non al loro posto. Un intervento di rigenerazione urbana che servirà per presentare al meglio la città ai turisti che arrivano dal waterfront del capoluogo siciliano. La consegna del cantiere, portato avanti in economia, doveva avvenire entro il 31 ottobre. Data però che non ha trovato riscontro nella realtà, sia per motivi tecnici che per ritardi vari.

La scadenza fissata dall’Amministrazione

Durante un sopralluogo condotto il 3 novembre, il vicesindaco Fabio Giambrone aveva parlato di “quindici-venti giorni” per completare gli interventi. Tempistiche, di fatto, non rispettate. Se prima, a rallentare i lavori del Coime, erano stati gli scavi di alcune ditte private, oggi mancano alcuni elementi del progetto. Fra questi la “rosa dei venti”. Struttura della quale sono visibili soltanto le “fondamenta”, coperte da una rete avvolta da un telo verde. Si dovrebbe procedere ad incastonare l’opera madre, che dovrebbe essere donata proprio da Confartigianato Palermo. Ma, ad oggi, la struttura non è ancora nella disponibilità del Coime, come chiarito dalla stessa sigla sindacale. Si attende che il Comune completino i lavori di rifacimento dell’asfalto, al fine di potere consegnare l’opera e posizionarlo nel suo futuro posto.

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