Mezzi mal funzionanti, mini compattatori per i rifiuti urbani fermi nelle officine, aumento vertiginoso dei rifiuti in città e la carenza di fondi provenienti dal Comune a causa della Tari non pagata dalla maggior parte dei cittadini palermitani. E’ questo lo scenario che avvolge la città di Palermo da circa quattro settimane. A completare il quadro, come riporta stamane il Giornale di Sicilia, uno sciopero che ha coinvolto l’80 per cento degli operatori ecologici, paralizzando l’attività di raccolta dei rifiuti.

Spesso e volentieri la colpa di questa scarsa gestione della raccolta dell’immondizia viene attribuita ai netturbini ma, in loro difesa, il segretario regionale Fit-Cisl Dionisio Giordano sottolinea: “le difficoltà che i lavoratori Rap hanno vissuto nelle ultime settimane per la carenza dei mezzi”. “Il dato medio regionale dello sciopero è altissimo – spiega ancora il segretario regionale -. Siamo attorno all’80 per cento, e Palermo si allinea ai dati regionali considerando che viveva delle situazioni disastrose già da un mese. Mancano i mezzi in città, c’è un vero e proprio problema strutturale. I lavoratori vogliono rispettare i contratti, ma l’azienda non possiede le condizioni necessarie per farli lavorare”.
Il motivo dello sciopero di questa mattina, che ha coinvolto la maggior parte delle aziende in tutta Italia che si occupano di smaltimento dei rifiuti, è legato allo stop delle trattative tra i sindacati e Utilitalia e Fise Assoambiente sul rinnovo del contratto collettivo nazionale. Viene sottolineato inoltre che nei passaggi di gestione delle aziende non può entrare in atto il Jobs Act, soprattutto per quei lavoratori assunti con l’art. 18. Devono poter mantenere le stesse condizioni.
In merito alla vicenda il segretario Giordano afferma: “L’effetto dello sciopero si sentirà. Troppi pochi mezzi funzionanti, l’azienda non viene messa nelle condizioni di avere le risorse per fare tutto insieme. Si va per step. Mancano le risorse per gli investimenti. Ci sarà pure più lentezza per recuperare l’arretrato”.

Nonostante ciò la Rap ha effettuato in questi giorni un’operazione di svuotamento delle campane in via Montepellegrino, Monte San Calogero, Villaggio S. Rosalia, Arenella, Vergine Maria, Politeama e Altarello-Boccadifalco. Gli interventi sono stati anche espletati manualmente dagli operatori ecologici vista la carenza di strumenti a disposizione.