Avrebbe assaltato un distributore di benzina a Palermo insieme ad un complice. La Polizia di Stato ha arrestato il presunto autore di una rapina a mano armata, compiuta lo scorso 19 agosto, ai danni del dipendente di un rifornimento di carburanti in via Francesco Paolo Di Blasi: si tratta di un incensurato 30enne del quartiere “Oreto”.
La vittima aveva raccontato di essere stato avvicinato da due uomini armati di pistola che gli hanno portato via 200 euro. Uno dei due sarebbe stato bloccato poco dopo il colpo nei pressi del distributore. Aveva raccontato agli agenti che era rimasto in panne con la moto e cercava un meccanico.
Gli agenti hanno iniziato ad indagare e hanno raccolto elementi utili che hanno portato alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto emessa dal gip del tribunale di Palermo.
Erano le 14 del 19 agosto, quando la vittima era stata raggiunta all’interno del gabbiotto del rifornimento da due uomini che, travisati da caschi ed occhiali da sole ed armati di rivoltella, le avevano sottratto oltre 200 euro, prima di fuggire a bordo di uno scooter.
L’allarme era stato lanciato dal dipendente tempestivamente e ha consentito ai poliziotti del Commissariato “Libertà” di battere, ancora a caldo, il territorio criminale di loro competenza
Nei pressi del Borgo Vecchio, infatti, gli agenti hanno incrociato un uomo intento a spingere un modello di scooter uguale a quello segnalato come “vettore” dei rapinatori. L’uomo ha fornito ai poliziotti una motivazione di quella insolita presenza, subito apparsa pretestuosa e fuorviante: ha detto, cioè, di essere rimasto in panne con lo scooter e di cercare un meccanico.
Gli agenti hanno capito che gli esiti di quel controllo di polizia sarebbero potuti tornare utili ai fini dell’individuazione del rapinatore e hanno cristallizzato alcuni particolari, oggi divenuti elementi portanti del provvedimento restrittivo nei confronti dell’uomo: l’abbigliamento con colori particolarmente vistosi, poi sequestrato, alcuni tatuaggi, il modello di casco e lo scooter, tutti corrispondenti a quelli del rapinatore, alla luce della successiva comparazione operata con le immagini della rapina, estrapolate dal sistema di videosorveglianza della struttura assalita dai rapinatori. Queste immagini hanno evidenziato anche una straordinaria somiglianza delle fattezze fisiche del rapinatore con quelle del fermato.
Questi particolari, insieme alla presenza del malvivente in orario ed in una zona cittadina topograficamente compatibile con il sito rapinato, hanno portato i poliziotti a ritenere che l’uomo fermato che, peraltro, non esitava in quel periodo ad esibire nei suoi profili social la disponibilità di armi, fosse colui che aveva rapinato il rifornimento di benzina ed in particolare colui che era armato di pistola.
L’Autorità Giudiziaria ha condiviso la ricostruzione dei poliziotti che, nei giorni scorsi, hanno eseguito il provvedimento di custodia cautelare domiciliare con braccialetto elettronico.
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