La Polizia di Stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato, due giovani palermitani, accusati di rapina aggravata in concorso ai danni del negozio Serena Ingrosso in viale Strasburgo.

Gli agenti hanno notato quattro soggetti travisati

Gli agenti della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della locale Squadra Mobile, nel transitare per viale Strasburgo, notavano nel senso opposto di marcia quattro soggetti a bordo di due motocicli, senza casco e il volto coperto con dei fascia colli e passamontagna.

L’inseguimento da parte dei “falchi”, due giovani entravano nel negozio

Insospettiti dall’abbigliamento i “falchi” della Mobile decidevano di seguirli a distanza, controllando i movimenti finché, giunti in via principe di Pantelleria, hanno visto due entrare nel negozio di detersivi.

I due soggetti che facevano da palo fuggivano, anche i due rapinatori tentavano la fuga

Nella circostanza i due passeggeri si introducevano all’interno del negozio mentre i due conducenti, che rimanevano in attesa su strada, verosimilmente con funzioni di palo, accortisi della presenza degli operatori di polizia, riuscivano a darsi alla fuga. I due soggetti introdottisi poco prima all’interno dell’esercizio commerciale, una volta usciti dallo stesso, tentavano di allontanarsi.

Disarmati i due rapinatori

L’intervento repentino dei poliziotti permetteva di sorprendere i due rapinatori, che disarmati sono stati immobilizzati, permettendo così il recupero del cassetto del registratore di cassa.

In via Florio uno dei veicoli usati dai rapinatori per fuggire, era stato rubato

I due rapinatori sono stati, quindi, arrestati nella flagranza del reato di rapina aggravata in concorso. Grazie all’immediata segnalazione diramata via radio, circa la fuga dei due sospettati a bordo dei motocicli, le pattuglie giunte in ausilio rinvenivano in via Florio, uno dei veicoli utilizzati dai malviventi per guadagnare la fuga che dai controlli effettuati risultava essere oggetto di furto.

Indagini in corso per rintracciare i complici

Sono in corso indagini per risalire all’identità dei complici.

Rapina in un negozio con un coltello da cucina

Finisce in manette una giovane a Catania che rapina un negozio con un coltello da cucina. Una delle commesse, però riesce a lanciare l’allarme dopo essersi insospettita per l’atteggiamento della rapinatrice prima ancora che potesse rivelarsi. Intuito che è stato provvidenziale. Infatti la rapina è stata sventata grazie al tempestivo intervento dei carabinieri. Hanno fermato la malintenzionata proprio mentre stava tentato di fuggire con il bottino.

Il tentato colpo alla galleria

I carabinieri del nucleo radiomobile di Catania hanno arrestato una 25enne catanese, con precedenti, per il reato di rapina aggravata. Indagine nata quando i militari dell’Arma sono tempestivamente intervenuti in una galleria commerciale di Catania. I militari dell’Arma chiamati da una dipendente di un negozio di abbigliamento, che sul 112 aveva segnalato una rapina in corso. In particolare poco prima una donna, la 25enne catanese, era entrata nell’attività commerciale nonostante le due commesse presenti l’avessero informata dell’imminente chiusura. Si è diretta verso i camerini di prova, verosimilmente per organizzarsi prima del colpo.

La minaccia col coltello

In effetti la giovane, approfittando dell’assenza di una delle due addette alle vendite, era sbucata improvvisamente dai camerini armata di un coltello da cucina. Aveva raggiunto l’impiegata alla cassa minacciandola di consegnare tutto l’incasso. La commessa, in preda al panico, aveva pertanto consegnato tutto il contante presente nel registratore, riuscendo ad allontanarsi di corsa. La rapinatrice quindi aveva tentato di guadagnare la fuga, venendo tuttavia bloccata all’ingresso dell’esercizio dai carabinieri. I militari, infatti, nel frattempo erano intervenuti con l’ausilio di una guardia giurata.

L’arresto e la convalida

I militari dell’Arma hanno perquisito la 25enne rinvenendo il coltello da cucina lungo 25 centimetri. L’arma è stata sequestrata così come i soldi appena rubati, pari ad 565 euro, restituiti alla dipendente. I militari dell’Arma hanno rinchiuso la giovane nella casa circondariale catanese di piazza Lanza, su disposizione dell’autorità giudiziaria che ha convalidato l’arresto.

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